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lunedì 17 marzo 2008

- Quando i professori fumano in classe...

In questi giorni i telegiornali hanno dato qualche risalto alla notizia che alcuni studenti hanno filmato il professore di educazione fisica che fumava in classe. Prendo spunto da questo fatto per fare qualche riflessione sul tema della scuola e sul ruolo che svolge nella preparazione dei futuri cittadini. Se da un lato pare eccessivo moralismo criminalizzare il professore per una sigaretta, dall’altro non bisogna sottovalutare il significato dei piccoli gesti. Perché quello che sembra innocuo non lo è, se incide pesantemente sull’idea di ‘normalità’. E’ ‘normale’ una piccola trasgressione alla legge, come fumare dove non si può, parcheggiare in divieto di sosta o evadere un pochino le tasse? È ‘normale’ non badare alle conseguenze che il comportamento degli adulti, a maggior ragione quello di un professore in classe, ha sui nostri ragazzi? E’ ‘normale’ che lo spazio individuale si allarghi un po’, a scapito del rispetto della collettività? No, non lo è. E non deve diventare normale. Anche se il gesto non è grave in sé, mi preoccupa proprio perché non è un fatto grave, di quelli che richiedono la mobilitazione delle coscienze. E’ trascuratezza. Ma questa noncuranza, questa trascuratezza, rischiano di rendere a poco a poco accettabile la mancanza di rispetto, quella del professore per la sua professione, quella dei ragazzi più o meno consciamente diventati delatori con il loro uso spietato del telefonino come strumento del loro protagonismo sulla rete. La mia esperienza di insegnamento in un liceo, mi suggerisce che a scuola non si imparano solo dei contenuti, si impara anche la convivenza sociale, si imparano valori, che spesso passano dai comportamenti. Si insegna ciò che si sa, ma forse soprattutto si insegna ciò che si è, ciò in cui si crede. Si insegna la normalità del vivere civile. Per questo bisogna essere attenti a non degradare la qualità dello stare insieme in una collettività, a non disprezzarne le regole. Senza retorica, e quindi senza criminalizzare nessuno per un gesto che non è più di tanto dannoso, ma senza abdicare alla propria responsabilità, perché al centro della scuola ci sono le persone, ci sono le radici della cultura democratica. Flaminia Nicora, commissione comunicazione della Provincia di Varese

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