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domenica 30 marzo 2008

- Qualche buona ragione per votare PD

La decisione di far correre il Partito Democratico da solo, accantonando l’alleanza con la sinistra radicale e sulla base di un programma riformista. Un grande cambiamento in un sistema stagnante che sta convincendo numerosi cittadini ad uscire dal limbo dell’antipolitica. Il pullman del leader che alla fine del viaggio avrà toccato da un capo all’altro della penisola 108 province italiane. Un rapporto diretto con le persone che ha invecchiato di colpo il solito copione delle campagne televisive resituendo agli elettori il diritto ad una democrazia autentica e non taroccata. La crescita non solo numerica del PD, che soltanto un anno dopo lo scioglimento di DS e Margherita è ormai stabilmente un pilastro portante del sistema politico italiano, mentre il futuro del centrodestra è sempre più nelle mani di un ultrasettantenne presidente-padrone. Ma adesso il gioco si fa duro e lo sforzo di tutti deve concentrarsi sugli indecisi se votare e sugli incerti su chi votare, puntando a convincerne il maggior numero possibile. Secondo gli ultimi sondaggi sono 3 milioni e 800.000 persone (il dieci per cento dell’elettorato). Per superare il centrodestra, basterebbe che il partito democratico riuscisse ad assicurarsi un po’ più della metà degli indecisi-votanti. Certo che è difficile, ma SI PUO’ FARE! Diamoci dentro, nelle nostre possibilità. Mai come in queste elezioni diventa fondamentale la figura dell’elettore che si fa parte attiva, che si mobilita per spiegare qual è la posta in gioco e per convincere chi ancora non è convinto. da un articolo di Antonio Padellaro sull’Unità del 30 marzo 2008. Rielaborazione di Vincenzo Masotti, portavoce DS per il circolo di Lavena Ponte Tresa, Cadegliano-Viconago, Marchirolo e Cugliate-Fabiasco

venerdì 28 marzo 2008

- ma dov'è la cordata di Silvio?

ce l'ha detto Fiorello in Viva la Radio del 27 marzo: "finalmente hanno ritrovato la cordata per l'Alitalia. Si è arrampicata sulle palle di Veltroni..."

sabato 22 marzo 2008

- Camicia nera, fedina pure - Ecco a voi il Ciarra

di Marco Travaglio (da http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/)

Che sia fascista, lo dice pure lui. E sarebbe pure una cosa grave, se non fosse per la fedina penale, che è molto più nera della camicia nera. Giuseppe Ciarrapico in arte Ciarra, stando al casellario giudiziario, vanta una collezione di condanne, arresti, rinvii a giudizio, prescrizioni e processi in corso da non temere rivali. Le condanne definitive, confermate dalla Cassazione, sono quattro, per reati che vanno dalla bancarotta fraudolenta alla ricettazione fallimentare, dallo sfruttamento del lavoro minorile alla truffa pluriaggravata, ma potrebbero presto aumentare: in primo grado, il camerata pregiudicato è stato di recente condannato per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni in una delle sue cliniche. Insomma il Cavaliere è stato di parola. Aveva promesso di non candidare “supposti autori di reati”: infatti candida quelli sicuri.

La carriera penale del futuro senatore del Popolo della Libertà Provvisoria inizia nel 1973, quando la Corte di Appello di Roma conferma la sentenza del Tribunale di Cassino e lo condanna per truffa aggravata e continuata ai danni di Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti. La Cassazione conferma la truffa, ne dichiara prescritta una parte e incarica la Corte d’appello di rideterminare la pena per l’altra. Nel 1974 altra condanna: il pretore di Cassino gli infligge una multa di 623.500 lire per aver violato per quattro volte la legge che tutela “il lavoro dei fanciulli e degli adolescenti”, sentenza poi confermata in Cassazione.

Nel marzo ’93 (....)
Aprile ’93: Di Pietro lo fa di nuovo arrestare (...)
Passa un mese e torna dentro, stavolta (...)
A giugno, condanna in primo grado a 6 mesi per diffamazione (...)
Nel 1997 la Procura di Roma (...)
Nel 1995 viene condannato con rito abbreviato (...)
Nel 1998, però, arriva la prima mazzata: condanna in Cassazione a 4 anni e 6 mesi per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano (...)
Nel 1999, il kappaò: altra condanna definitiva a 3 anni (...)
Ma il Ciarra, pur dovendo scontare 7 anni e mezzo, non finisce in carcere: grazie all’età e agli acciacchi, ottiene l’affidamento ai servizi sociali.
C'è dell'altro, per chi vuole conoscere tutta la storia... ecco l'indirizzo giusto:
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=1826295

la vignetta che segue viene da http://bengodisity.blogspot.com/


lunedì 17 marzo 2008

- Il PIL? La seconda che hai detto!

CRESCITA DEL PIL (prodotto interno lordo) in Italia: Valori ISTAT (istituto nazionale di statistica) anno crescita governo * 1996 2,1 governo tecnico poi centro-sinistra * 1997 1,9 centro-sinistra * 1998 1,4 centro-sinistra * 1999 1,9 centro-sinistra * 2000 3,6 centro-sinistra * 2001 1,8 centro-sinistra poi centro-destra * 2002 0,5 centro-destra * 2003 0,0 centro-destra * 2004 1,1 centro-destra * 2005 0,0 centro-destra * 2006 1,8 centro-destra poi centro-sinistra * 2007 1,5 centro-sinistra * 2008 0,6 (stima) centro-sinistra, poi ? "O il centro-destra è sfortunato (fattori internazionali ecc.), o sa governare meno bene del centro sinistra." LA SECONDA CHE HAI DETTO!

- il PD risponde alle sollecitazioni degli artigiani e delle piccole imprese

Il Partito Democratico riconosce il ruolo chiave delle micro e piccole imprese (mpi) per la crescita economica e per lo sviluppo dell’occupazione. Sono la spina dorsale dell’economia del Paese: 30,8 per cento del valore aggiunto, contro il 20 della media Ue. Nel 2006, +517 mila addetti nelle mpi contro -131 mila nelle medie e grandi imprese. Un punto di forza da valorizzare. La mpi è quella nella quale si fa più visibile l’identificazione tra lavoro e impresa e tra lavoratore e imprenditore. Walter Veltroni è stato criticato per aver detto che l’imprenditore è un lavoratore, ma non solo gli imprenditori, anche i lavoratori la pensano così. Sentono l’impresa come parte della loro vita. Da troppo tempo l’Italia cresce troppo poco. Rimettere in moto la crescita è la priorità assoluta. Ma l’Italia non riprenderà a crescere se non farà propria, in modo diffuso, e non saprà trasmettere ai giovani, la cultura d’impresa, la valorizzazione del rischio, del talento, del merito, la libera iniziativa, lo spirito di concorrenza e di innovazione, la passione tipicamente artigiana per la qualità, per il lavoro a regola d’arte. (pensiamo a quanto sarebbe utile diffondere questo spirito, ad esempio, nella Pubblica Amministrazione...). ALCUNE PROPOSTE CHE CONDIVIDIAMO: Istituire un’Agenzia per le Micro e Piccole Imprese, che coordini le politiche settoriali sostenendo il punto di vista della mpi, che valuti l’impatto delle norme sulle mpi, che elabori un rapporto annuale analogo a quello redatto annualmente dal Presidente degli Stati Uniti. Ridurre il peso della burocrazia. E’ il primo punto del nostro programma: spendere meglio, spendere meno. Abbiamo scritto che vogliamo ridurre la spesa pubblica di 2,5 punti di pil in tre anni. Grazie alle Agenzie per le imprese, potremo realizzare l’obiettivo di semplificare drasticamente anche il procedimento di avvio di una nuova impresa, rendendo realistico il programma di “un’impresa in un giorno”. Rendere certa e rapida la giustizia. Dopo lunghi anni nei quali il paese si è diviso sul tema del rapporto tra magistratura e politica è ora di affrontare la questione vera, quei 2,3 miliardi di euro che costano alle imprese i ritardi della giustizia. Noi abbiamo avanzato proposte puntuali per riorganizzare la macchina della giustizia, accorpando tribunali, istituendo figure manageriali di coordinamento delle strutture, ecc. Ridurre la pressione fiscale e semplificare gli adempimenti. Nel nostro programma ci impegniamo a ridurre la pressione fiscale sui contribuenti leali allargando la platea dei contribuenti attraverso una lotta all’evasione fiscale fondata sulla collaborazione e non solo sulla repressione. Liberalizzare per favorire la concorrenza: E’ necessario, ma serve a poco, liberalizzare taxi, barbieri e farmacie, se non si superano le rendite di posizione di banche, assicurazioni, servizi pubblici, energia, utilities, professioni. Ad esempio, noi intendiamo contrastare l’offensiva delle utilities nel mercato dei servizi post-contatore, un’offensiva che in molti casi si configura come un vero e proprio abuso di posizione dominante, una violazione del principio della concorrenza. Condividiamo la proposta di federalismo contrattuale. Per far crescere la produttività dobbiamo spostare una parte significativa della contrattazione verso le aziende e i territori. Produttività oggi significa soprattutto qualità e quindi formazione, formazione, formazione! Pari dignità tra sapere teorico e sapere pratico, formazione professionale di qualità, apprendistato per i giovani.

- Quando i professori fumano in classe...

In questi giorni i telegiornali hanno dato qualche risalto alla notizia che alcuni studenti hanno filmato il professore di educazione fisica che fumava in classe. Prendo spunto da questo fatto per fare qualche riflessione sul tema della scuola e sul ruolo che svolge nella preparazione dei futuri cittadini. Se da un lato pare eccessivo moralismo criminalizzare il professore per una sigaretta, dall’altro non bisogna sottovalutare il significato dei piccoli gesti. Perché quello che sembra innocuo non lo è, se incide pesantemente sull’idea di ‘normalità’. E’ ‘normale’ una piccola trasgressione alla legge, come fumare dove non si può, parcheggiare in divieto di sosta o evadere un pochino le tasse? È ‘normale’ non badare alle conseguenze che il comportamento degli adulti, a maggior ragione quello di un professore in classe, ha sui nostri ragazzi? E’ ‘normale’ che lo spazio individuale si allarghi un po’, a scapito del rispetto della collettività? No, non lo è. E non deve diventare normale. Anche se il gesto non è grave in sé, mi preoccupa proprio perché non è un fatto grave, di quelli che richiedono la mobilitazione delle coscienze. E’ trascuratezza. Ma questa noncuranza, questa trascuratezza, rischiano di rendere a poco a poco accettabile la mancanza di rispetto, quella del professore per la sua professione, quella dei ragazzi più o meno consciamente diventati delatori con il loro uso spietato del telefonino come strumento del loro protagonismo sulla rete. La mia esperienza di insegnamento in un liceo, mi suggerisce che a scuola non si imparano solo dei contenuti, si impara anche la convivenza sociale, si imparano valori, che spesso passano dai comportamenti. Si insegna ciò che si sa, ma forse soprattutto si insegna ciò che si è, ciò in cui si crede. Si insegna la normalità del vivere civile. Per questo bisogna essere attenti a non degradare la qualità dello stare insieme in una collettività, a non disprezzarne le regole. Senza retorica, e quindi senza criminalizzare nessuno per un gesto che non è più di tanto dannoso, ma senza abdicare alla propria responsabilità, perché al centro della scuola ci sono le persone, ci sono le radici della cultura democratica. Flaminia Nicora, commissione comunicazione della Provincia di Varese

LE MOTIVAZIONI DI UNA SCELTA

Manca meno di un mese alle elezioni politiche ed è giunto il momento di incontrare la gente della nostra comunità per discutere e confrontarsi sul programma politico del partito democratico, che tante volte abbiamo già sentito e commentato leggendo i giornali o ascoltando i vari dibattiti. E’ evidente la volontà da parte della dirigenza del partito democratico di cambiare le modalità con cui la politica si avvicina e cerca di coinvolgere il cittadino comune. La scelta di abbassare i toni del confronto politico riportandolo nell’ambito di un civile scambio di opinioni è indiscutibilmente uno dei meriti della campagna elettorale del partito democratico ed è una delle ragioni del mio impegno in occasione delle prossime elezioni. L’idea, poi , di poter costituire a livello locale una rete di circoli, indispensabile per creare le basi di un grande partito, mi è sembrata fin dall’inizio molto stimolante. E’ un’occasione che va sfruttata per garantire ad ogni cittadino la possibilità di discutere ma anche di proporre soluzioni ai problemi concreti del proprio territorio. Per questo penso che la costituzione dei circoli territoriali sia un obiettivo prioritario nell’economia del partito. Serve oggi per coinvolgere tutti coloro che intendono dedicarvi un po’ di tempo ed energie in funzione delle prossime elezioni e servirà soprattutto in futuro come punto di incontro e di sviluppo di iniziative locali. Da anni lavoro come medico al Pronto Soccorso di Varese e posso sperimentare quotidianamente come la maggior parte dei problemi con gli utenti sia correlata ad una cattiva informazione ed alla difficoltà di comunicazione. Il nuovo corso della politica deve partire proprio dalla capacità di trovare argomenti e modi per il coinvolgimento dei cittadini e proporre soluzioni che siano frutto di un’ ampia condivisione. La vera novità, quello che a mio giudizio ognuno si aspetta, è un cambio radicale nel “metodo” di fare politica. Anche in relazione alla mia esperienza lavorativa penso che la soluzione di ogni problema richieda capacità organizzative, conoscenza e applicazione delle regole, e disciplina nell’affrontare le tappe del processo decisionale. Ma spesso in questo paese siamo “allergici” alle regole ed alla disciplina. Mi auguro che nelle prossime occasioni di incontro vi sia la possibilità di approfondire questi temi e di contribuire anche se in minima parte alla campagna elettorale del partito democratico, ma spero anche di poter ascoltare le opinioni della gente. Questo implica per tutti un primo “sacrificio”. La partecipazione. Il candidato del PD per il Collegio 23, Andrea Truda

sabato 15 marzo 2008

- tanta gente

- Una serata memorabile per quella che non è solo una speranza.

Certo Walter Veltroni sa parlare. Ed è anche convincente. C'erano duemila persone, forse di più, ad ascoltarlo. 1.300-1.400 dentro il teatro, 600-800 fuori. Non era freddo e alla fine sono venuti tutti all'esterno, per par condicio. Noi che eravamo fuori eravamo tutti contenti.
Molte delle cose dette sono quelle che ci si possono aspettare in campagna elettorale: i precari, il lavoro, le tasse, la rigidità burocratica, la sicurezza, la politica mangiatutto, ecc.
Mi ha colpito una frase. All'incirca questa: "non ci possiamo permettere dichiarazioni eclatanti da un parte e il non fare, o il mettere i bastoni tra le ruote, dall'altra".
Due ore dopo ho sentito lo stesso concetto detto da Berlusconi a "Primo Piano", la trasmissione notturna di approfondimento del TG3. Il povero Silvio accusava la sinistra (una volta o l'altra dovrà spiegarci cosa intende per sinistra...) di parlare, parlare, e di non fare niente (pressappoco).
Allora? Dove sta la differenza?
Io ho un'opinione. Appunto a parlare, a criticare, a promettere, sono buoni tutti. Il problema è il fare. Credo che la differenza stia nelle persone (e trovo che Veltroni sia mille volte più affidabile di Berlusconi) e soprattutto in quello che ci sta sotto: la base che giustifica la parola "democratico". Quelle duemila persone che hanno frequentemente applaudito Walter Veltroni e gli hanno anche gridato il loro affetto, sono la garanzia che lo sforzo di rinnovamento della politica è visto con l'ottimismo della volontà, e con la voglia di partecipare. Sono loro, siamo noi, la garanzia che le parole debbano trasformarsi in fatti.
Il leader del partito ci ha proposto una similitudine che a me piace molto: una partita di calcio, che, tra stadi e televisione, può essere vista da milioni di persone, non permette alla gente di "scendere in campo". Giocano in 22. Punto.
Qui si può. Qui la partita la giochiamo noi e dunque non dovremo lamentarci se non avremo giocato bene e con passione.
"Se tu non ti occupi di politica, sarà la politica ad occuparsi di te!"

vincenzo masotti

venerdì 14 marzo 2008

- la soluzione per le giovani precarie ???

Berlusconi su RAI 2 a Perla Pavoncello, giovane (e carina) precaria.
"Contro la precarietà? Un consiglio da padre: cerchi di sposare il figlio di Berlusconi,
o qualcun altro del genere milionario... Con quel sorriso che ha, se lo può permettere..."
Ma quanti figli maschi ha il ricco Silvio? E quanti ricchi (o ricche) ci sono in Italia?
Perché i precari nel nostro paese sono più di tre milioni...

Marianna Madia, precaria e candidata del PD nel Lazio: "fare in modo che nessuno
si senta abbandonato. Viviamo in un clima di incertezza. Io stessa sono una precaria. E so cosa significa incontrare persone in grado di offrire una chance. A me è capitato, sono stata fortunata. Ma questo non deve mai significare raccomandazione."

Siamo troppo seri noi del PD. Non abbiamo... "sense of humor" ...



da "La Repubblica" di venerdì 14 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

PARTECIPIAMO.

Martedì 18 marzo 2008, alle 20,30, nella Sala del Consiglio Comunale di Marchirolo ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA del circolo di Lavena Ponte Tresa, Cadegliano-Viconago, Marchirolo e Cugliate-Fabiasco. Saranno previste varie attività e formati gruppi di lavoro. PARTECIPATE! Tra le attività future, manifestazione a Porto Ceresio il 6 aprile, comizio a Marchirolo il 4 aprile con Alessandro Alfieri.

- Cose che non devono succedere mai più


C’è una giovane laureata in fisica, Federica Migliardo, 33 anni, che ha ricevuto una decina di giorni fa uno dei premi l’Oreàl-Unesco, conferitole come giovane ricercatrice eccellente. Un premio prestigioso.
Non sto a raccontarvi il perché e il percome; ma è sufficiente aggiungere che ha avuto encomi ancora quando era laureanda per un metodo di lavoro per il quale è stata chiamata ad insegnare in laboratori inglesi, francesi e tedeschi, e che l'anno scorso ha vinto il premio Sapio di Venezia e il Win Award di Berlino, destinato alle donne più innovatrici d'Europa.
Alla sua giovane età è già autrice di cento pubblicazioni.

Ebbene, al concorso per un posto da ricercatore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Messina, dove si è laureata, la commissione ha bocciato a ripetizione questa giovane, orgoglio nazionale nel campo della ricerca, affermando che (testuale) è “incapace di fare ricerca a livello universitario”.
L’ateneo è famoso per un assassinio, per una gambizzazione, e per la compravendita di cattedre e di prove d’esame.
(sunto da un articolo apparso sul Sole 24 Ore del 6 marzo 2008).

Questo partito non potrà permettere che fatti del genere succedano ancora.

vm

mercoledì 12 marzo 2008

- rinnovare l'Italia è possibile

La nascita del Partito Democratico ha prodotto una salutare scossa che ha investito l'intero sistema politico italiano. Nel paese si sono aperti nuovi e insperati orizzonti che stanno ad indicare che un cambiamento è possibile. Le grandi riforme per modernizzare l'Italia possono essere realizzate. Il 13 aprile è la grande occasione per dare al Partito Democratico la forza e gli strumenti necessari perché l'Italia possa finalmente avere un governo coese e libero da vincoli e condizionamenti, capace di affrontare con rapidità e decisione le grandi questioni che angosciano la comunità nazionale: - costo della vita - adeguamento di pensioni, salari e stipendi - sicurezza dei cittadini, giustizia, ripristino del rispetto delle regole - salute e prevenzione - lotta all'evasione con conseguente riduzione del peso fiscale per i redditi medio-bassi - riforma della burocrazia - tutela dei diritti individuali delle persone - vere liberizzazioni per favorire la conocorrenza Di questo l'Italia ha bisogno. Ma chi potrà garantirne la realizzazione? Uno schieramento che mette insieme Lega Nord, Autonomia Siciliana, Destra moderata, Destra fascista, settori ferocemente antiliberisti e chi ne ha più ne metta, oppure una forza limpida, libera, riformista e senza condizionamenti come il Partito Democratico, che ha avuto il coraggio di andare da solo proprio per dare un taglio netto ai ricatti e ai veti incorciati che hanno paralizzato l'azione dei governi in questi ultimi 15 anni? Senza dubbio il PD, che per questo è nato. Ecco perché il voto del 13 aprile può essere l'occasione di una vera svolta. Non perdiamola. Votiamo convinti Partito Democratico. Bernardino Busti, ex sindaco di Marchirolo

martedì 11 marzo 2008

- Tutti da Veltroni venerdì 14 marzo

TEATRO APOLLONIO DI VARESE - PIAZZA REPUBBLICA venerdì 14 marzo 2008 - ore 21 WALTER VELTRONI: il programma del partito democratico per cambiare l'Italia. per informazioni: www.partitodemocraticovarese.it info@pdvarese.it PARTECIPIAMO!!! per organizzare viaggi collettivi in automobile telefonare al numero 334 27 555 69

lunedì 10 marzo 2008

IL NOSTRO CANDIDATO: ANDREA TRUDA


















Andrea Truda, 44 anni, è nato in Svizzera a Sursee, figlio di emigranti.
Medico, laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia e specializzato in Medicina Interna all’Università dell’Insubria di Varese, lavora da 9 anni al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Circolo di Varese.
Per anni residente a Lavena Ponte Tresa, da quattro abita a Marchirolo.
Il suo avvicinamento alla politica ed al partito democratico in particolare è stato dettato oltre che dalle sue convinzioni politiche anche dal coinvolgimento personale nelle problematiche della sanità.
E' il nostro candidato per il Collegio 23 delle Elezioni Provinciali (collegio che comprende i Circoli di Lavena Ponte Tresa, Porto Ceresio, Cuasso al Monte e Bisuschio).
Dice: "affronto questa mia prima esperienza politica come una possibilità per occuparmi delle questioni legate al territorio dove abito e come l’occasione per un confronto di opinioni con la popolazione".

sabato 8 marzo 2008

- Come eravamo (???)


Scusi ElleKappa se abbiamo riprodotta una sua striscia di 15 anni fa... Le cose sono cambiate?
Speriamo: dipende anche da noi!!!

- Capii allora che per cambiare il mondo bisognava esserci (Tina Anselmi)

Cari concittadini, Il prossimo 13-14 aprile si voterà per le elezioni Nazionali e per le elezioni Provinciali. Forse vi state chiedendo: perché votare questo nuovo partito? Non bastavano, non avanzavano, quelli che avevamo? Proviamo a trovare qualche valido "perché". Il primo ce lo fornisce Nazim Hikmet, uno dei più grandi poeti del XXmo secolo: ... La vita non è uno scherzo... Prendila sul serio, ma sul serio a tal punto che a settant’anni, ad esempio, pianterai degli ulivi, non perchè restino ai tuoi figli, ma perché non crederai alla morte, pur temendola, e la vita peserà di più sulla bilancia. Un buon partito si occupa della vita di tutti noi e con noi cerca di renderla migliore. Anche per i nostri figli. Ma nei partiti di oggi ci sono troppi affari, troppe clientele, troppa arroganza, troppo di tutto quello che non ci va bene e molti ormai lo dicono ad alta voce: “Non ne possiamo più! Non c’è più niente da fare! Il mondo è dei furbi che fanno il loro interesse.“ Ci dobbiamo rassegnare? Neanche per sogno. Noi stavamo lavorando per costruire un partito nuovo, trasparente, che sappia riconoscere gli errori e sappia porvi rimedio. Difficile, ma non impossibile, se tutti si assumono le proprie responsabilità, a cominciare dai capi. E il nostro leader, Walter Veltroni, è stato eletto segretario del partito dalla base con una partecipazione incredibile di oltre tre milioni di cittadini alle primarie del 14 ottobre 2007. E questo è un buon secondo "perché"... Poi, sulla scena politica c’è stato il voltafaccia dell’UDEUR di Clemente Mastella e i cittadini italiani sono stati costretti ad andare alle elezioni con una legge definita da tutti una pessima legge. Noi abbiamo deciso di presentarci agli elettori come forza unita, unica, libera e partecipata. Un grande cantautore molto amato e molto “politico”, Giorgio Gaber, cantava: “Libertà è partecipazione”. E non c’è libertà se non c’è solidarietà e se non c’è certezza del diritto. Allora vi chiediamo di guardare con attenzione allo sforzo che noi, donne e uomini come voi, stiamo facendo assieme alle donne e agli uomini di due partiti che volevano davvero rinnovarsi e che hanno deciso di sciogliersi per consentire la nascita del partito nuovo e innovativo. E questo è un ottimo terzo "perché"! PARTECIPATE ALLE ELEZIONI DEL 13-14 APRILE! VOTATE PER IL PARTITO DEMOCRATICO DI WALTER VELTRONI! E, IN PROVINCIA, DI MARIO ASPESI! E, NEL COLLEGIO 23, DI ANDREA TRUDA! Vincenzo Masotti informazioni sulla campagna elettorale, i programmi e altro, all’indirizzo: www.partitodemocraticovarese.it

venerdì 7 marzo 2008

- volete uno slogan?

NON MI ARRENDO. ANCHE QUEST'ANNO TIFERO' PER CHI LOTTA PER UN MONDO MIGLIORE. (Altan, copertina di Linus del gennaio 1994)

PREAMBOLO: NOI DICIAMO CHE SI PUO'

Parte oggi un piccolo blog a sostegno della campagna elettorale del PD nei comuni di Lavena Ponte Tresa, Marchirolo, Cugliate-Fabiasco, Cadegliano-Viconago e Cremenaga Essendo nello stesso collegio di Brusimpiano, Porto Ceresio, Cuasso al Monte, Marzio, Valganna e Bisuschio, il dibattito sarà aperto anche ai volontari di quelle zone. Siamo qui per sostenere la candidatura di Andrea Truda, medico del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Circolo di Varese, abitante a Marchirolo. Poca esperienza politica, molta esperienza di vita e la voglia di fare qualcosa per la comunità, Truda ha 44 anni e fin dall'inizio ha voluto impegnarsi nella costruzione del nuovo Partito Democratico. Lo sostiene un gruppo di cittadini che in parte viene dalla società civile, in parte dai movimenti dei Democratici della Sinistra e della Margherita. Il blog cercherà di essere un riferimento per tutti quelli che si interessano alla valorizzazione culturale, sociale ed economica del territorio. Buon lavoro a tutti: partecipate! Solo a questa condizione costruiremo davvero ciò che vogliamo, un Partito liberato da vecchi schemi e pregiudizi che sarà fondamentale per la costruzione di un'Italia riformata e di nuovo competitiva a livello internazionale. Vincenzo Masotti, portavoce del Circolo di Lavena-Ponte Tresa, Cadegliano-Viconago, Marchirolo e Cugliate-Fabiasco.