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martedì 20 novembre 2012

LE PRIMARIE. Per l'ultima volta?

E così si ricomincia. Ho vissuto più o meno vent'anni di sofferenza, dove tutte o quasi le mie speranze (e le mie lotte) degli anni 60-70 sembra siano andate a farsi friggere. Il paese è peggiorato anziché migliorare, la cultura ha perso colpi, la democrazia ne ha persi molti di più. Anche Berlusconi ha perso ma hanno vinto il culto del denaro e della televisione. Dunque ha vinto, o sta vincendo, il berlusconismo. Ha vinto, o sta vincendo, pure l'opportunismo, la mancanza di coerenza e l'accodarsi ad un liberalismo (liberalismo?) che non sa dove andare, se non si tratta di salvare le banche e i loro poco attrezzati padroni. Monti e i suoi tecnici mi avevano illuso per pochi mesi, il PD ha mostrato e sta mostrando i suoi limiti e la sua angosciante vecchiezza. 
E dunque? Ancora una volta dovrò votare (perché comunque ritengo un dovere votare) con il naso semitappato. E' chiaro che è anche colpa mia, che non ho saputo mobilitare almeno un po' di persone del mio territorio e del mio ambiente se non per pochi mesi.
Tanti, troppi, sono più o meno schifati, ma adesso non resta che provare a scegliere tra i candidati del centrosinistra che comunque non sembrano essere così bacati come tanti (tanti, non tutti!) in altri partiti. Mi sembra che Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato siano brave persone. Speriamo che sappiano togliere dal cilindro anche un po' di QUALITA' PROFESSIONALI, magari scegliendosi collaboratori preparati e onesti. Mi auguro soprattutto che siano trasparenti e sappiano giustificare e argomentare anche le scelte meno popolari.  Ad essere attrezzato per il governo, mi pare che il più adatto, tecnicamente e per esperienza, possa essere Pierluigi Bersani. Ad essere attrezzata per un cambiamento più significativo mi sembra possa essere Laura Puppato. Dunque i miei voti andranno in quella direzione: Puppato in prima istanza (ha poche possibilità di emergere...), Bersani in seconda (nel probabile ballottaggio). Dopodiché si vedrà se potremo smuovere l'acquitrino nel quale siamo impantanati da tanto tempo. Restano i giovani e la loro (vien detto) disperazione. Anch'io da giovane ci ho messo tanto a capire un po' di cose, eppure ci ho messo tanto entusiasmo e tante forze.
Spero in voi, ragazzi. Perché abbiate più fortuna e più abilità di me.

venerdì 1 giugno 2012

LAVARE I SOLDI SPORCHI? Sembra non sia difficile...

Assisto dall'albergo di Trento, dove sono appena arrivato, alla parte finale della trasmissione di Corrado Formigli, "Piazza Pulita", con un dibattito originato, credo, dalle polemiche seguite alla pubblicazione del libro di Gianluigi Nuzzi "Vaticano SpA", editore Chiarelettere. Avevo poca stima della deputata cattolica (cattolica integralista) Paola Binetti fin da quando era nel PD. La poca stima è stata rinforzata dai suoi interventi. Primo: ha criticato il modo col quale certa stampa viene in possesso di documenti che lei definisce "privati". Secondo: su specifica domanda  (lei il libro lo ha letto, lo leggerà?) ha svicolato facendo intendere che non lo avrebbe comperato. Il bello è che prima aveva affermato che era arrivata alla trasmissione avendo letto dichiarazioni, articoli e agenzie, fino a cinque minuti prima dell'inizio del dibattito. Come dire: parlo per sentito dire. Un deputato! Beh, non c'è da meravigliarsi, ma mi ha convinto: domani il libro lo compro io.

per informazione:
questa è la presentazione che la casa editrice fa del libro:
"Spericolate operazioni finanziarie mascherate da opere di carità e fondazioni di beneficenza. La storia raccontata in questo libro parte da un archivio custodito in Svizzera e da oggi accessibile a tutti. Circa quattromila documenti riservati della Santa Sede. Lettere, relazioni, bilanci, verbali, bonifici. Tutto grazie all'archivio di monsignor Renato Dardozzi (1922-2003), tra le figure più importanti nella gestione dello Ior fino alla fine degli anni Novanta. Sembrava una storia conclusa con gli scandali degli anni Ottanta: Marcinkus, Sindona e Calvi. Invece tutto ritorna. Dopo la fuoriuscita di Marcinkus dalla Banca del Papa, parte un nuovo e sofisticatissimo sistema di conti cifrati nei quali transitano centinaia di miliardi di lire. L'artefice è monsignor Donato de Bonis. Conti intestati a banchieri, imprenditori, immobiliaristi, politici tuttora di primo piano, compreso Omissis, nome in codice che sta per Giulio Andreotti. Titoli di Stato scambiati per riciclare denaro sporco. I soldi di Tangentopoli (la maxitangente Enimont) sono passati dalla Banca vaticana, ma anche il denaro lasciato dai fedeli per le messe è stato trasferito in conti personali. Lo Ior ha funzionato come una banca nella banca. Una vera e propria "lavanderia" nel centro di Roma, utilizzata anche dalla mafia e per spregiudicate avventure politiche. Un paradiso fiscale che non risponde ad alcuna legislazione diversa da quella dello Stato Vaticano. Tutto in nome di dio."

lunedì 21 maggio 2012

DIVERTIRSI UN PO': Dalla scienza alla fantascienza, ma attenti ai limiti di velocità...


Fino a qualche anno fa una mia trasmissione cominciava così: “Un caro saluto a coloro che navigano (nella Rete) e anche a quelli che non navigano, ma sono curiosi”.
Stavolta vorrei avvicinarmi un po' (solo un po', dato che non sono un fisico) ai confini della scienza... Comincio con un cenno alle particelle infinitesimali che gli scienziati amerebbero tanto... conoscere. Il bosone di Higgs, per esempio, che la matematica ci dice esistere, ma che per ora non sappiamo identificare. Anche dopo la costruzione del grande collisore di adroni di Ginevra, al CERN, 27 chilometri di tunnel, non abbiamo fatto grandi passi. (Gli adroni sono particelle formate da quark). Poi c’è il gravitone. La logica ci dice che dovrebbe essere il risultato degli scontri stellari micidiali che avvengono a miliardi di anni luce di distanza. Ma le nostre antenne non sono in grado di captarlo. Non si trova! E c’è il tachione che, questo sì, appartiene alla fantasia degli autori di fantascienza, ma che bello se esistesse! Ci permetterebbe di andare a pranzo agli estremi limiti dell’universo per poi tornare a casa per la cena. Con qualche rischio di finire fuori tempo, ovviamente. Perché il tachione non tiene conto del limite della velocità della luce...
Dove voglio arrivare? Ad accennare ad un possibile futuro dei nostri computer.
Molti conoscono la legge di Moore. Gordon Moore è uno dei fondatori della Intel, che nel 1965 dichiarò che ogni anno il numero dei componenti di un microprocessore sarebbe raddoppiato, aumentando quindi di parecchio la sua potenza di calcolo. Poi la dichiarazione divenne per acclamazione praticamente una legge, solo che il periodo del raddoppio passò da dodici mesi a diciotto, e poi a ventiquattro. Ogni diciotto-ventiquattro mesi la potenza dei computer raddoppia. Lo abbiamo verificato nel corso di questi quarant'anni, al punto che i supercomputer di quarant'anni fa - se funzionassero ancora - non farebbero un “baffo” ai nostri computerini portatili, quanto a potenza e versatilità. Ma questa crescita potrà continuare in eterno? Naturalmente no! Come ormai sappiamo che non è possibile una crescita indefinita dell’economia... e su questo dovremmo darci una bella regolata... sappiamo anche che la legge di Moore verrà uccisa dalle leggi della fisica. Gli elettroni che portano le informazioni scorrono su basi di silicio con foto-incisi dei minuscoli fili di rame. Tra una decina d'anni – o anche meno -. la miniaturizzazione dei chip supererà la soglia oltre la quale la fisica degli elettroni non funziona più. A me la cosa non dispiace poi tantissimo... come un famoso comico preferisco che le mozzarelle vadano a 80 km all’ora piuttosto che a 260... (ogni riferimento alle TAV non è puramente casuale). Voglio dire: sarebbe ora che l’umanità non dipendesse più come adesso dal mito della velocità. Ma c’è già chi pensa alle alternative. E a quanto pare l’unica alternativa possibile per in nostri computer è il calcolatore quantico... Il funzionamento di questa macchina si basa sulle proprietà di un tipo totalmente diverso di bit (l’unità di informazione dei calcolatori attuali). Si tratta del “qubit” o “quantum bit”, che ha la proprietà di poter assumere nello stesso momento più valori, cioè “uno e zero” invece che “uno o zero” come capita adesso. Non chiedetemi come questo avvenga... il premio Nobel per la fisica Richard Feynman diceva: penso che si possa tranquillamente affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica... Fatto sta che un computer quantico sarebbe in grado di eseguire in frazioni di secondo calcoli che per un computer tradizionale richiederebbero anni di lavoro. Con un computer quantico non ci sarebbero forme di crittografia impossibili da decrittare, come avviene adesso. ecc. ecc.
Ma c'è un “ma”: un computer quantico è sensibilissimo alle interferenze esterne e per ora non c'è verso di costruirne uno, se non per un tempo infinitesimale. C'è chi dice che ci vorranno almeno trent'anni per costruirne uno e c'è chi dice che non ci arriveremo mai.
La vita, come la conosciamo, ha le proprie radici nella chimica degli elementi e nessuno di noi è in grado di concepirla in un’altra forma, che non sia quella basata su tali principi chimici, ma alcuni scienziati pensano che in altre zone dell'Universo la vita possa essersi evoluta proprio in base ai principi della meccanica quantistica e c'è chi immagina che esistano forme di vita “aliene” coscienti della propria natura quantica e in grado di manipolare le particelle subatomiche così come le nostre cellule manipolano i composti chimici. Con quali conseguenze? Beh, finora mi sono divertito a raccontare (un po' semplicisticamente) un universo futuribile possibile che ci potrebbe fare un salto decisivo dalla scienza alla fantascienza. Spero che anche chi legge si sia divertito e che non mi mandi un UFO per portarmi via... :-))

giovedì 10 maggio 2012

La tessera non rinnovata e i filosofi non trovati.


Perché non ho rinnovato la tessera del PD? Io sono stato, sono, e penso che sarò sempre, di sinistra. Quindi ritengo che continuerò a votare per l'uno o l'altro dei partiti di sinistra. Anche turandomi il naso. Ma dopo l'avvento del governo Monti, ho fatto qualche modesta riflessione.
C'è chi dice che l'attuale governo non abbia autorità perché non è stato eletto democraticamente. Il che non mi trova d'accordo, dato che ha avuto la fiducia del Parlamento. Ma la questione importante è un'altra. Cosa chiediamo noi, gente comune, ad un governo? Una buona amministrazione, protezione, garanzie per il futuro, servizi sociali, che lavori per l'eguaglianza, una crescita effettiva dei diritti, (qualcuno aggiunge, o premette, una crescita economica) ecc.
Embé, sto ancora aspettando, come Totò. Ricordate? Pigliava sberle e schiaffoni essendo stato preso per un tale “Pasquale” e non reagiva perché voleva vedere come sarebbe finita. Oltretutto – battuta finale – “ecché son Pasquale io?”.
Insomma aspetto. Ancora qualche mese. Sperando. Ma intanto mi chiedo: quali prospettive di governo ci offre una classe politica incapace e impreparata, con per ministri delle ballerine, degli arrivisti e degli opportunisti. Questa era la situazione del governo precedente, ma anche, sia pure con connotati diversi e meno catastrofici, dell'opposizione. Al momento non è che ci sia molto da sperare nemmeno dagli emergenti "grillini", che per ora sono cresciuti sulla base di una protesta dilagante abbastanza facile. Almeno quelli che ho conosciuto io. Mancavano, mancano, delle prospettive, delle idee, dei progetti capaci di muovere entusiasmi, speranze e attivismo.
In una società sempre più complessa, sempre più tecnocratica, burocratica, influenzata da decisioni finanziarie antidemocratiche, a me sembra che i politici ai quali ci affidiamo dovrebbero essere gente capace e preparata. Gente che ha studiato! Gente con delle idee. Tutto l'opposto della classe politica attuale. Tecnici compresi.
Non ricordo più quale filosofo greco diceva che la direzione della societa (democratica!) deve essere affidata ai filosofi, ai sapienti. Sempre più mi vado convincendo che non è più sufficiente avere degli ideali, delle speranze, della buona volontà. Ci vuole della conoscenza. Soprattutto ci vogliono degli uomini che aiutino la gente comune ad elevare il proprio livello di conoscenza. Che si mettano al servizio del popolo, come dovrebbero fare e/o facevano i filosofi. Ma dove sono?


sabato 5 maggio 2012

L'8 per mille chiedetelo al convento di Padre Pio!

Fra i vantaggi della disdetta che ho dato a Sky qualche anno fa c'è quello che non finisco più sulla televisione di padre Pio o, meglio, dei suoi eredi (il frate è morto nel 1968). Ricordo una vignetta di Forattini, di alcuni anni fa, che suggeriva un'interpretazione sul fenomeno: ci sono un prelato (non ricordo se fosse un cappuccino) e il papa: il primo dice: ma Santità avete messo sotto controllo il convento dell’uomo che avete fatto santo grazie a un miracolo… E il papa: già, ma non mi avevate detto che si trattava di un miracolo economico…
In effetti San Giovanni Rotondo è uno dei luoghi della religione cattolica dove si muove una quantità enorme di denaro. E’ la seconda meta di pellegrinaggio religioso nel mondo dopo il Santuario di Guadalupe, con almeno otto milioni di arrivi ogni anno. Solo gli italiani devoti di Padre Pio sarebbero almeno undici milioni. E il Santo di Pietrelcina, si chiama così dal suo luogo d’origine, negli ultimi anni è diventato una superstar mondiale anche nella grande Rete. Il Centro People's Network dì Benevento, al termine di una lunga ricerca, ha stilato un elenco di siti Internet che parlano in un modo o nell'altro di Padre Pio. Ogni secondo, venti fedeli si collegano al sito ufficiale che trasmette dal santuario di Santa Maria delle Grazie dì San Giovanni Rotondo (in provincia di Foggia). Funziona da una undicina d'anni e qualche giorno, da quando – il 2 maggio 2001 – venne messa in rete, due anni esatti dopo la canonizzazione di Padre Pio, la prima messa … internettica, chiamiamola così. Utilizzando tre o quattro web cam e altra tecnologia molto avanzata.
Il sito www teleradiopadrepio.it si avvale di uno staff agguerrito: giornalisti, speaker, tecnici, frati, studiosi. E’ di facile uso, perfetta organizzazione e offre totale copertura alla domanda dei devotì. Archivio di foto e filmati, frequenza satellitare, palinsesto dei programmi e news, recita in diretta del rosario, vari modi di fare le proprie offerte tra le quali una "accensione" di candele che effettuata via Internet è un bel salto tecnologico. Un clic e i consigli spirituali di Padre Pio escono dal computer, un clic e ogni domenìca, alle 17.30, anche i militari della marina Usa, come è realmente avvenuto, possono assistere alla messa da San Giovanni Rotondo.
Padre Pio da Pietrelcina è famoso per le stimmate, ritenute un omaggio al sacrificio di Gesù Cristo. Nel 2007 uscì un libro di Sergio Luzzatto dove si raccontava tra l'altro che le stimmate il frate avrebbe potuto procurarsele con l'uso di acido fenico (e probabilmente di qualche microgrammo di veretrina, che è un potente veleno) che lui aveva cercato in gran segreto a partire dal 1919. Dal 2007 di questo libro non si parla più… In compenso non è un gran segreto il costo elevatissimo della nuova chiesa con la cripta interamente ricoperta di oro massiccio dove è stata trasportata la tomba del Santo a dieci anni dalla canonizzazione. Un fatto che non merita nessun commento, se non quello espresso dal titolo di questo post...
Nel sito indicato qui sotto una serie di fotografie della cripta.
http://www.ildialogo.org/fotografie/Italia_1246888737.htm

lunedì 30 aprile 2012

Il cromosoma X (di Sergio Sciancalepore) tratto da IL SOMMERGIBILE DEL 10-4-2005

Da questo numero del Sommergibile, che comprendeva altri servizi, traggo questo testo base (la parte sonora era più succulenta, ma come al solito non riesco a gestire nei blog i file Wav o anche Mp3...). "Succede, succede spesso, che storie affascinanti siano racchiuse in oggetti o entità piccolissime, microscopiche come gli atomi, gli elettroni, i quanti… Ma succede spesso anche in biologia, per esempio capita che un piccolo cromosoma, il cromosoma X, custodisca storie straordinarie che da pochi anni gli scienziati stanno incominciando a svelare. Ma che cos’è il cromosoma X? Il cromosoma X è un cromosoma sessuale. Nei mammiferi, fatte alcune eccezioni, se un individuo ha un cromosoma X e un cromosoma Y, è un maschio, se ha due cromosomi X, è una femmina. Si potrebbe quasi dire che l’uomo è una mezza femmina…. E già questo fatto aveva attirato l’attenzione dei genetisti che ora, dopo che la struttura del cromosoma X ci è nota, possono saperne di più. Il cromosoma X si è sviluppato quando, circa 300 milioni di anni fa, i mammiferi si sono evoluti dai rettili facendo la sua prima comparsa nelle cellule dei mammiferi. In un secondo tempo, attraverso delle mutazioni genetiche, dei cambiamenti nel DNA, si è sviluppato anche il cromosoma Y, quello che determina le caratteristiche sessuali del maschio. Ma il cromosoma X ha una caratteristica straordinaria. Abbiamo detto che nella donna ci sono due cromosomi X, nel maschio uno solo. Se entrambi i cromosomi X della donna funzionassero, ci sarebbe un forte squilibrio genetico a danno del maschio: ecco che la natura ha sviluppato un sistema per cui una delle due copie di cromosoma X non funziona, viene inattivata. La scelta di quale delle due copie deve essere inattivata viene fatta casualmente dalle cellule dell’embrione femminile nei primi stadi dello sviluppo. Nella donna dunque le cellule sono (in proporzioni variabili) di due gruppi, quelle che hanno deciso di usare il cromosoma X materno e quelle che invece usano quello paterno. E questo costituisce un vantaggio. Infatti se uno dei due cromosomi X ha un difetto, soltanto in una parte delle cellule dell’organismo ci sarà quel difetto, nell’altra parte no: nel maschio invece questo vantaggio non c’è perché di cromosoma X ce ne è una solo e se è difettoso non c’è, come nella donna, un altro cromosoma X diciamo così, di riserva. Che le cose stessero così lo si sapeva già, perché per esempio era già noto che il ritardo mentale è più diffuso tra i maschi che non tra le femmine proprio perché questo genere di malattia è dovuto a difetti genetici del cromosoma X. E questo ci introduce ad un'altra importante funzione del cromosoma X. Questo cromosoma è in grado, tra l'altro, di costruire e far funzionare quelle attività cerebrali superiori che fanno la differenza tra i mammiferi e gli altri animali o tra l’uomo e altri mammiferi sia pure molto evoluti come le scimmie. Sarebbero state proprio delle mutazioni, dei cambiamenti avvenuti in alcuni geni del cromosoma X, a permettere all’uomo di sviluppare capacità tipiche della nostra specie come pensare razionalmente, parlare, scrivere, comporre musica, avere una coscienza di sé e naturalmente poter studiare i proprio geni. Il cromosoma X non è solo questo, infatti diverse malattie come il già citato ritardo mentale e ancora una forma di distrofia, il daltonismo e, sembra, alcuni tipi di tumore sono dovuti a difetti in questo cromosoma e quindi la speranza è quella di poter capire meglio e possibilmente curare e guarire le persone ammalate. Ma a parte questo, ci sono aspetti del cromosoma X che sono davvero intriganti. Prima dicevamo che nelle donne solo una delle due copie del cromosoma è attiva. Ebbene non è veramente così, perché in realtà alcuni geni della copia non attiva - circa il 10/15% - in realtà funzionano. Che cosa vuol dire, nell’ambito della differenza tra i sessi, che nel maschio siano attivi i geni del suo cromosoma X mentre nella femmina sono attivi i geni di una copia del cromosoma più una piccola parte di quelli dell’altra copia del cromosoma? Insomma questo cromosoma X è un universo che sta dentro di noi tutto da scoprire! E se intanto volete vedere una conseguenza del funzionamento del cromosoma X, ammirate il mantello dei gatti di razza calico o tartaruga, quei gatti con chiazze variamente mescolate di color bianco, nero e rosso. A seconda di quale copia del cromosoma X è stata inattivata e in quale numero, le mescolanze dei tre colori variano da gatto a gatto. Naturalmente sono solo variazioni che si possono vedere nelle femmine!

domenica 29 aprile 2012

come funziona il metodo del Carbonio 14

Provo ad inserire un pezzo di programma del 2006, da "Il Gatto Di Schroedinger", dove Marco Cagnotti parla agli ascoltatori del metodo del Carbonio 14. La chiacchierata si trova a questo indirizzo: http://www.divshare.com/download/17537131-9f2 Per ora non so dare altra indicazione che dirvi di copiare l'indirizzo e di incollarlo su una scheda del vostro Browser. Sono certo però che ci sono metodi più efficienti (per esempio importare il file mp3 direttamente nel blog) Ma non so come si fa!!! Ma, per esempio, potete anche cliccare su "ascolta il Gatto", qua sopra, con lo stesso risultato! Evviva! (ma funzionerà con il prossimo file? Questo è il dilemma...) NOTA: i contenuti dei file mp3 che vorrei inserire nel blog sarebbero più adatti per l'altro mio blog (www.masotti.net) più indirizzato a questioni di carattere scientifico. Il fatto è che lì - per ora - proprio non riesco ad inserire mp3...

domenica 19 giugno 2011

Un po’ di felicità anche per noi sinistrorsi.


Siccome ho un’idea piuttosto restrittiva della felicità, devo registrare l’ora e trenta abbondante vissuta a Palazzo Verbania di Luino in compagnia di 200 persone per lo spettacolo di Antonio Patrucco: “Chi non la pensa come noi” come un momento deliziosamente esaltante.
Già, Antonio Patrucco: chi era costui? Mah, per me era un cabarettista piuttosto efficace che ho visto qualche volta in TV. Ma la TV la vedevo poco, pur lavorandoci (mi sono occupato soprattutto di divulgazione scientifica...).
Ora scopro in Rete che ha fatto molte “apparizioni” televisive e dovrebbe essere molto conosciuto anche al grande pubblico. E se facesse il grande salto che fece Gaber alla fine degli anni ’60? Mi sembra – e sogno - che il suo futuro possa essere il teatro-canzone. Il contatto con la gente lo esalta e si dedica al pubblico con molta generosità, la voce (ieri sera ha interpretato delle canzoni di di Georges Brassens) è bella, profonda  e calda, le qualità di monologhista su contenuti incisivi le conoscevo già. Insomma, ho vissuto una serata molto, ma molto, piacevole. E ho scoperto nuove canzoni del cantautore francese che forse può essere considerato il padre putativo di tanti cantautori francesi e italiani e non solo. Del resto Brassens ne aveva scritte tantissime, di canzoni. Auguri, Antonio, e grazie!
a chi interessa: www.albertopatrucco.it
ma soprattutto: http://www.youtube.com/watch?v=QOlWNs2ptmI 

giovedì 16 giugno 2011

Polemiche eterne


Da VareseNews del 15 giugno.
Il Partito Democratico ha scelto il suo capogruppo al Comune di Varese. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, ha indicato Fabrizio Mirabelli, 43 anni, che è stato il primo degli eletti tra i consiglieri.
Mirabelli (che non ha partecipato alla votazione) ha ottenuto 4 voti rispetto al solo voto ottenuto da Luisa Oprandi (che non ha ugualmente partecipato alla votazione). Luisa Oprandi era il candidato sindaco, come si ricorderà.
Dichiarazione di Mirabelli: «Ringrazio Luisa Oprandi e i colleghi e amici per l’importante ruolo che hanno voluto affidarmi. Mi sento parte di una squadra eccellente, che intende dare il massimo impegno a favore di Varese. Faremo un’opposizione attenta e rigorosa – aggiunge – senza demagogia, ma senza sconti».
La dichiarazione di Luisa Oprandi è questa: «E’ ora di mettere da parte tutte le ansie di questi giorni e di lavorare tutti insieme e seriamente per la costruzione di una vera alterativa a Varese. Il progetto di città che abbiamo presentato nel programma elettorale è un patrimonio di tutta la coalizione, per questo terremo conto anche dell’esigenza di una forte collaborazione con Sel, Italia dei valori e con la lista civica».
Con Mirabelli hanno votato gli esponenti della corrente di Daniele Marantelli, Conte e Corbetta, ma anche Miedico e Infortuna che alle regionali sostennero Alessandro Alfieri. Con la Oprandi si è invece schierato Andrea Civati dei rottamatori. Per come conosco i due, (abbastanza), la scelta di Mirabelli è la più razionale, ma allora perché non era stato anche candidato sindaco? comunque, come sempre dentro questo partito che aveva sollevato tasnte speranze, almeno in me, sono stati giorni pieni di tensione e il clima rimane un pochino teso, dice VareseNews. Non mi dispiace di essermi messo da parte. Darò più attenzione al mio orto...

domenica 12 giugno 2011

Ricomincio a scrivere

Ho avuto molte cose da fare e purtroppo ho trascurato la scrittura. Ora la riprendo, perché cose da dire e su cui riflettere ce ne sono. La prima è che chi andasse alla festa del partito democratico della Schiranna e mi cercasse il libreria, non mi troverà. Ci ho lavorato per due anni: il primo anno abbiamo superato di poco il pareggio dei conti (l'anno prima, mi dissero, era andata peggio). Lo scorso anno, poi, abbiamo fatto boom. Un giro d'affari di quasi 8.000 euro con un introito per il PD superiore ai 3.000 euro. Merito mio? Anche. In libreria sono circolati 20 volontari, ma certamente nessuno con le mie presenze e comunque la gestione informatica delle vendite e l'organizzazione in generale era opera mia. Quest'anno neanche mi hanno chiamato. Perché? Credo per un disguido legato al fatto che abbiamo venduto anche 600 euro di libri dell'ARCI e 300 euro spettavano all'ARCI, a seguito di accordi verbali che poi non sono stati mantenuti dalla dirigenza della festa (in primis Bassano Falchi, responsabile operativo della festa, e Luisa Oprandi, responsabile della commissione cultura, poi candidata sindaco a Varese). Dicono che non ho fornito loro le informazioni necessarie, ma io credo che non sia vero e che semplicemtne hanno chiuso i conti del 2010 dimenticandosi dell'obbligo nei confronti di ARCI. Io sono nella segreteria provinciale dell'ARCI e mi sono molto seccato. Ma questo giustificava il fatto che non chiedessero il mio lavoro anche quest'anno? Non so. Io ho comunque molte altre cose da fare e non ho particolari problemi, ma mi chiedo: può un partito fare a meno di validi collaboratori, anche se talvolta possono essere scomodi? Credo che la pratica individualistica nei partiti della sinistra sia molto superiore a quello che comunemente si pensa. Del resto i risultati elettorali, nella storia di questo territorio stanno lì a dimostrarlo.

 Magritte. (L'individualismo conduce all'involuzione culturale - kulturkarma.com)

martedì 28 dicembre 2010

BUON 2011

La vita non è uno scherzo, / prendila sul serio / come fa lo scoiattolo, ad esempio, / senza aspettarti nulla / dal di fuori o nell'al di là. /
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo, / prendila sul serio / ma sul serio a tal punto / che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate, / o dentro un laboratorio / col camice bianco e grandi occhiali, / tu muoia affinché vivano gli uomini, / gli uomini di cui non conoscerai la faccia, / e morrai sapendo /
che nulla è più bello, più vero della vita.

La vita non è uno scherzo, / prendila sul serio / ma sul serio a tal punto / che a settant'anni, ad esempio, / pianterai degli ulivi / non perché restino ai tuoi figli, / ma perché non crederai alla morte, / pur temendola, /
e la vita peserà di più sulla bilancia.


Nazim Hikmet, turco, comunista, morto

venerdì 15 gennaio 2010

per contare - lettera su una delusione e una speranza

Non contiamo niente. Andiamo a votare e han già deciso cosa andiamo a votare. L’economia globale viene realizzata ad alti livelli e noi non contiamo niente. Parlano di riforme e non gli interessa sapere quello che vorremmo noi. Molti giovani snobbano la politica come se fosse cosa che non li riguarda, mentre sappiamo bene che non è vero.
Allora se a quei livelli non contiamo niente, non c’è speranza? NON E’ COSI’: Ci sarebbe, se almeno un certo numero di noi, moltitudine anonima che non va in televisione (e quindi non dovrebbe esistere secondo i mass media dei signori del mondo e dell’Italia) si rendesse conto che C’E’ UNA STRADA: quella della “democrazia partecipata”. Chi ha detto che non possiamo essere protagonisti nei nostri villaggi, nella ristretta cerchia dei quartieri, nel modo di avere relazioni con i produttori del nostro territorio, nel modo di consumare, nel modo di trovarci assieme per discutere fraternamente, nel modo di controllare i nostri rappresentanti, almeno quelli che ci sono vicini?
La democrazia partecipata ha una forza enorme, perché dal basso (molto basso) si può pian piano arrivare anche molto in alto, ma parecchi, tra noi, noi non se ne accorgono o non se ne vogliono accorgere.
Preferiscono piangere in greco, e in arabo, sulla cattiveria dei nostri avversari ideologici e sui mali che affliggono il mondo, specialmente quelli sui quali non possiamo incidere direttamente, come il famoso debito pubblico.
Siete cosi’ anche voi, cari amici iscritti e simpatizzanti del partito democratico delle alte valli varesine? Io penso di no, ma questa sera sono molto triste, anche se non rassegnato (infatti vi scrivo): dopo piu’ di un mese che non ci incontravamo, speravo di vedervi numerosi alla riunione di circolo... Eravamo in due (piu’ uno che si è giustificato per il lavoro). E avrei avuto molte cose da dire. E avrei voluto ascoltare il vostro parere. Penso e spero che la non partecipazione sia legata ai tempi ristretti di convocazione.
Allora qualcosa di quello che avevo da dire ve lo dico qui e vi invito a partecipare ad un nuovo incontro, martedi’ 19 gennaio, questa volta con un possibile candidato per le elezioni regionali. Alessandro Alfieri, uno del territorio, una persona che ci dirà perché si candida e cosa intende fare, anche per noi. Martedi’ 19 alle 20,45, nella sede della Pro Loco di Cugliate, in via Filippini 4.

Quanto all’ordine del giorno di questa sera, c’era da parlare della nuova sede. Ci è offerto un locale atto a contenere i nostri archivi, a fare da “centro di informazione” e da centro di istruzione (per esempio di informatica) oltre che a contenere riunioni non troppo numerose in COMODATO GRATUITO tramite l’Associazione Culturale Il Circolino.
Abbiamo richiesto degli spazi murali a Ponte Tresa per delle bacheche dove attaccare avvisi informativi e riflessioni di partito. Il sindaco dà una propria disponibilità. Faremo lo stesso negli altri Comuni del Circolo.
Abbiamo richiesto ai sindaci di Marchirolo, Cugliate e Ponte Tresa informazioni per una ricerca sulle politiche sociali dei tre comuni. Spero che ci diano delle risposte entro la fine di gennaio.
Aderisce al direttivo del circolo anche Andrea Barbi, aggiungendosi cosi’ a me, a Roberto Muscas, Andrea Truda e Luca Mesiti. Vi segnalo che secondo il mio parere chiunque puo’ dare un suo contributo alle attività concrete del direttivo, basta segnalarsi. La prossima riunione del direttivo è convocata per martedi’ 26 gennaio. Il posto migliore per una riunione ristretta al momento è casa mia, in via Tavazza 5, inizio alle 20,45.
Ma sono in arrivo le elezioni regionali (21-22 marzo) e – a mio parere ancora piu’ importante – il congresso provinciale del partito (si presume in aprile). Su queste, oltre che martedì prossimo 19 gennaio, discuteremo nelle previste riunioni di circolo il 22 gennaio a Cugliate e il 12 febbraio a Marchirolo. A partire da febbraio potremo richiedere alla biblioteca comunale di Ponte Tresa un locale per un paio di incontri. Vorrei che qualche pontetresino (si dice cosi’?) si assumesse il compito di organizzarli.

A presto e – vi prego – fate uno sforzo per partecipare. Vi prometto che ne varrà la pena! Un caro saluto da Vincenzo Masotti.

sabato 9 gennaio 2010

ARRIVA IL 2010. Giovani, andate a zappare la terra! Ma...

Come augurio per il prossimo anno vorrei riportare alcuni concetti venuti fuori nella trasmissione "Parla con me" del 27 novembre scorso. Ospite di Serena Dandini e Dario Vergassola, Carlo Petrini fondatore di Slow Food, ma soprattutto fondatore e animatore di "Terra madre" (vedi http://www.terramadre.info/ vedi anche il bellissimo documentario di Ermanno Olmi: "Terra Madre" http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=58066 ).
Nel mondo produciamo cibo per dodici miliardi di viventi, siamo 6,2 miliardi e un miliardo muore. Vuol dire che più della metà del cibo che produciamo viene buttata nella spazzatura. In Italia si buttano 4.000 tonnellate di cibo all'anno, negli Stati Uniti 22.000 tonnellate e così via.
Allora si usa smodatamente la chimica, si usano smodatamente i terreni, si consuma smodatamente la natura per produrre di più, ma senza risultati, perché distruggere suolo, biodiversità, acqua, ecc. vuol dire autodistruggerci.
Cosa fanno i nostri dirigenti mondiali? Secondo il direttore della FAO basterebbero 44 miliardi di dollari all’anno per eliminare la fame del mondo. Lo scorso anno in due mesi la comunità mondiale ha trovato 2.000 (duemila) miliardi di dollari per le banche (per far riprendere l’economia, si dice). Pare esserci un certo squilibrio, vero?
Secondo Carlo Petrini la speranza contro le tre crisi, finanziaria, ambientale ed energetica è legata ad un nuovo paradigma che non sceglie più il consumo fine a sé stesso. Il consumo per il consumo. Il consumo non risolverà le crisi. Ci vuole molta più attenzione all'economia locale e occorre stabilire una nuova dimensione tra produttori e consumatori.
153 paesi, in Terra Madre, sono in rete. Potrebbero cambiare realmente l’economia della terra? L’idea forte è appunto quella di difendere l’agricoltura locale e la distribuzione ravvicinata tra produttore e consumatore. Il vero bisogno è una democrazia PARTECIPATIVA.
Ormai noi cittadini contiamo poco o niente. Andiamo a votare e han già deciso cosa andiamo a votare. I nostri problemi economici dicono che li risolve l’economia globale ad alti livelli. Noi non incidiamo su queste scelte, dobbiamo tornare ad essere protagonisti, nei nostri villaggi, nel rapporto città-campagna, nelle scelte fatte come consumatori, nel "nostro piccolo". La democrazia partecipativa avrebbe una forza enorme.
Conteranno le scelte delle nuove generazioni, ma ci vogliono gratificazioni per i giovani! Si vuole spendere sempre di meno quando già la retribuzione dei contadini è troppo bassa. Come potrebbero diversamente i giovani interessarsi all’agricoltura? La popolazione attiva in campagna ovviamente diminuisce (era il 50 per cento settanta anni fa, ora raggiunge a malapena il tre per cento e la metà ha più di 60 anni). Ma dato che noi non mangiamo computer, ci vuole un riconoscimento del lavoro che produce la materia per vivere. Ci vuole una gratificazione per chi fa il cibo. Oggi la modernità è pagare bene il contadino. O preferiamo spendere di più per le medicine o per le cure dimagranti piuttosto che per il cibo (buono)? La cosa sta già avvenendo.
Ecco, io non so quanto queste ricette di Petrini siano veramente efficaci e risolutive, pero' mi sembrano piene di buon senso... E siccome le grandi equazioni economiche non ci hanno certo reso migliore la vita, perché non provarci con meccanismi alla nostra portata?
GIOVANI! ZAPPARE LA TERRA RAPPRESENTA UN BUON FUTURO PER VOI!, lo ha detto come battuta di spirito Dario Vergassola, battua forse non originale, ma intanto leggetevi l'ultimo libro di Carlo Petrini:
"Terra Madre, come non farsi mangiare dal cibo" Editore Giunti-Slow Food.
Un viaggio che parte dall'esperienza di Terra Madre e delle sue comunità per ragionare attorno ai temi su cui è impegnata l'Associazione Slow Food prospettando una futura centralità della rete di Terra Madre rispetto alle politiche agro-alimentari fallimentari. In allegato al libro c'è un DVD dal titolo "Gente di Terra Madre", un filmato di 25 minuti con le piu' belle immagini di Terra Madre 2008. Costa 12 euro. 10 per i soci Slow Food.
Vincenzo Masotti.

giovedì 7 gennaio 2010

IL PARTITO DELL'AMORE E 1984 DI GEORGE ORWELL

Vogliamo andare a leggerci il libro di George Orwell, “1984”?
Potremo scoprire che il ministero addetto alla rieducazione forzata dei cittadini riottosi portava già allora il significativo nome “di ministero dell'amore"...

“Fra tutti il ministero dell’Amore era quello che incuteva un autentico terrore. Era assolutamente privo di finestre. Accedervi era impossibile, se non per motivi ufficiali, e anche allora solo dopo aver attraversato grovigli di filo spinato, porte d’acciaio e nidi di mitragliatrici ben occultati. Anche le strade che conducevano ai recinti esterni erano pattugliate da guardie con facce da gorilla, in uniforme nera e armati di lunghi manganelli…”

domenica 20 dicembre 2009

Processo breve? Obiettivo raggiunto: non ci sono piu' matti



Rendere la magistratura inefficiente ed inefficace sembra essere il principale obiettivo dei "berluscones". Obiettivo raggiunto. Tempo fa il "leader eletto dal popolo" aveva affermato che per fare il lavoro di magistrato bisogna essere "mentalmente disturbati". In parole povere bisogna essere matti.
Bene. Di matti non ce n'è piu'. L'ultimo concorso per nuovi pubblici ministeri non ha permesso di coprire i vuoti nelle sedi di tutta Italia, ma soprattutto nel Mezzogiorno, dove le carenze di PM in prima linea contro la criminalità organizzata toccano il 90 per cento (!!!).
Su 197 posti disponibili, un po' in tutta Italia, ben 116 sono rimasti del tutto privi di candidati. Di 96 Procure, 49 sono rimaste del tutto scoperte. Esempio massimo: nell'ufficio simbolo della guerra alla mafia, Palermo, mancano 16 posti: nessuna candidatura. Poi a Catania ci sarebbero stati 8 uffici di sostituto a disposizione: nessuna candidatura. A Messina, 5 posti: nessuna candidatura. E cosi' via. Enna, Mistretta e Sciascia sono destinate a chiudere perché tra breve non ci sarà nessun magistrato a condurre inchieste.
I processi saranno brevi, perché non ci saranno. Dove sono i successi contro la mafia vantati da Maroni (ministro dell'interno) e Alfano (ministro della giustizia)?

martedì 17 novembre 2009

OBIETTIVI NON RAGGIUNTI

Questo blog era partito, 18 mesi fa, con lo scopo di fare campagna elettorale per il Partito Democratico e per il nostro candidato in questo collegio, Andrea Truda.
Si voleva dare un contributo per un innalzamento del livello culturale, sociale ed economico del territorio. Si voleva un partito davvero nuovo, essenziale per un'Italia davvero nuova.
Tutti obiettivi che NON sono stati raggiungi, salvo qualche risultato marginale.
In particolare il blog non ha potuto approfittare del contributo - sperato - di almeno qualche cittadino. Io stesso, ad un certo momento della mia (breve) parabola politica, ho mollato per alcuni mesi l'attività in loco dedicandomi soprattutto ad iniziative di volontariato o di manovalanza militante (come è stato per la cura della libreria alla Festa della Schiranna, l'organizzazione della festa Montherbora a Montegrino o l'attività in alcune cooperative culturali). Oltre ad influenze esterne negative, che hanno triturato il mio entusiasmo, e qui devo citare la signora che ha gestito l'ideazione-organizzazione del sito provinciale del partito, la quale alla mia offerta di collaborazione ha risposto con un'arroganza che credevo propria delle persone di destra: "io ho già il mio team!" (chi visita il sito da un anno a questa parte può valutare il risultato di questa arroganza) oltre alle influenze esterne, dicevo, alla base del mio collasso politico transitorio sta certamente anche la mia grande inesperienza e incapacità di coinvolgimento politico degli altri.
Ma la candidatura di Ignazio Marino, alcune idee portate avanti dalla sua mozione e soprattutto l'entusiasmo del gruppo che nella provincia ha sostenuto il "chirurgo-senatore" e con il quale ho lavorato, mi ha ridato molta fiducia e voglia di fare.
Per questo riprendo l'attività del blog in prima persona, senza far passare per idee di un gruppo quelle che per ora sono mie idee personali, ma sempre con la speranza di coinvolgere piu' persone alla circolazione delle informazioni, alla elaborazione di pensieri e alla partecipazione ad attività costruttive che - almeno! - limitino i danni che Berlusconi e i suoi fans stanno facendo al paese. Fino a tempi migliori...
Vincenzo Masotti

lunedì 15 settembre 2008

- una lettera di Margherita Hack sul Lodo Alfano (censurata)

Questo testo è stato inviato alla rivista Micromega dalla nota astronoma Margherita Hack: "lo scorso luglio ho mandato una lettera aperta a Napolitano a Corriere, Stampa, Repubblica, Unità e Piccolo di Trieste. Che io sappia nessuno l’ha pubblicata. Lettera aperta al Presidente Napolitano Caro Presidente, ho sempre avuto grande stima per Lei e per la sua lunga militanza democratica. Perciò non capisco come abbia potuto firmare a tambur battente una legge indegna di un paese democratico come il lodo Alfano. Lei dice che la sua firma è stata meditata, e forse intendeva dire che lo considerava il male minore. Ma io, e come me molti italiani che hanno ancora la capacità di indignarsi di fronte alle violazioni della Costituzione da parte di una destra arrogante, non capiscono come sia possibile varare una legge apertamente incostituzionale. La Costituzione afferma che tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge, e quindi anche senza essere giuristi, non si capisce come quattro cittadini siano più eguali degli altri (e migliaia meno eguali, come i clandestini, che, se delinquono subiscono un aggravio di condanna). Scandalizza l’impudenza di Berlusconi, che appena varata la legge esclama: finalmente libero dalla persecuzione della magistratura. Non si configura in questa frase un oltraggio alla magistratura? Per quanto ne so, Lei aveva trenta giorni di tempo per firmare, poi avrebbe potuto rimandare alle camere la legge per sospetta incostituzionalità, e solo dopo il secondo riesame avrebbe dovuto comunque firmarla. Io credo che per amor di pace non si debba essere troppo acquiescenti con una destra antidemocratica. E’ già successo una volta, ottantasei anni fa." Margherita Hack (8 settembre 2008)

domenica 14 settembre 2008

- Il genio della Giustizia Angelino Alfano

I detenuti in Italia sono quasi 60.000 e le carceri ne possono contenere al massimo 45.000. Ora noi abbiamo un ministro della giustizia (delle carceri?) che è un vero genio. Ecco cosa ha proposto il giureconsulto di scuola agrigentina per risolvere il problema delle carceri (l’indulto di Mastella, votato due anni fa da una parte del centro-sinistra e da una parte del centro-destra, che pretese che fosse di tre anni per risolvere il problema Previti... non è evidentemente servito a nulla): 1) Mettiamo il bracciale elettronico ad un certo numero di detenuti, diciamo un 7.400. 2) Espelliamo i detenuti stranieri. Bene: 1) il bracciale elettronico era stato sperimentato da un altro genio della giustizia, il leghista Castelli, tra il 2003 e il 2005 (400 braccialetti per il costo di 11 milioni di euro...), ma la sperimentazione naufragò. Perché la centralina che conferma la presenza del detenuto in casa salta quando viene spolverata o sfiorata da un bambino o se il detenuto si immerge in una vasca da bagno o se scende in cantina. Le forze di Polizia non ne hanno voluto più sapere di quell'aggeggio. Se poi il ministro invece di sperimentarlo su 400 volesse mettere in atto questo geniale provvedimento per 7-8.000, come ha promesso, la spesa salirebbe almeno a mezzo miliardo di euro (c’è chi dice 3 miliardi, ma forse è una previsione eccessiva). Un’idea senza né capo né coda. Bene: 2) vediamo l’espulsione dei “delinquenti” stranieri. Se si usa il foglio di via, uno passa la frontiera oggi e ritorna domani, altrimenti bisogna “accompagnarlo” al suo paese e per questo bisogna trovare i soldi per pagare il biglietto a migliaia di persone. Ma non solo il biglietto, anche il costo della sua eventuale prigionia nel paese d’origine. A parte il messaggio che si dà in questo modo (se delinqui ti mando via, mentre i delinquenti italiani li punisco e li metto in prigione...) cosa risolverebbe l’iniziativa del nostro ministro? Toglierebbe un 4-5.000 persone da carceri che sono sovraffollate di 15.000 unità (e le previsioni, ma queste sono scientifiche, dicono che il sovraffollamento aumenterà di altre 15-20.000 unità entro i prossimi due anni). Trovate informazioni più dettagliate a questo indirizzo: http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/print/2016103.html Ma chi è questo giovane siciliano divenuto ministro tra la sorpresa generale e noto per il famoso Loda (pardon, Lodo) Alfano che ha reso intoccabile il presidente del Consiglio e le altre maggiori cariche dello Stato? Nel febbraio del 2002 un video (acquisito dalla Procura di Palermo) girato alla festa di nozze della figlia del capomafia di Palma di Montechiaro, Croce Napoli, mostrava il giovane deputato nazionale di Forza Italia, Angelino Alfano, baciare il capomafia. Di fronte a questa esperienza, Silvio si è dovuto inchinare e nominare subito Angelino ministro. Chi meglio di lui può combattere la mafia ? (fonte: http://ilpopolosovrano.splinder.com/post/18116218/Parliamo+di%3A+Angelino+Alfano ) Vincenzo Masotti

lunedì 8 settembre 2008

- Fini, il fascismo e il governo Berlusconi

di Raniero La Valle Era uno scandalo che il ministro della difesa, celebrando la resistenza romana dinnanzi al presidente della Repubblica, avesse ripreso il tema dell’equivalenza tra antifascisti e repubblichini di Salò, i quali avrebbero combattuto anch’essi credendo di difendere la patria. Uno scandalo perché se il ministro della difesa non sa distinguere tra vera e falsa difesa della patria, quale patria oggi sarebbe pronto a difendere? Altrettanto inquietante era stata la rivalutazione del fascismo, a parte gli ebrei, fatta dal sindaco di Roma. Se per giudicare un regime nefasto si distingue tra male assoluto e relativo, riservando la condanna al solo male assoluto, allora nessun regime potrebbe essere condannato, perché il male assoluto, grazie a Dio, non esiste, quando perfino ad Auschwitz, come ci ha mostrato Roberto Benigni, si può dire che “la vita è bella”, se può fiorirvi l’amore anche di uno solo. Dopo il fermo rimprovero del Presidente Napolitano, in difesa della Costituzione, Gianfranco Fini è corso ai ripari, rivendicando i valori dell’antifascismo, che dovrebbero essere fatti propri anche dalla destra; anzi è proprio perché non c’è stata una destra in grado di riconoscersi nei valori antifascisti, secondo Fini, che “libertà, uguaglianza e giustizia sociale”, che sono i fondamentali postulati costituzionali, hanno avuto vita difficile in Italia. Tutto bene allora? Certamente è bene che a rivendicare le radici antifasciste della Repubblica, sia proprio il leader di quella destra che del fascismo si era presentata come erede. Ma al di là della disputa storica sulla periodizzazione del fascismo, e dell’opportunismo politico che può aver ispirato la presa di posizione di Fini, resta il fatto che la questione del fascismo è ancora aperta in Italia, ed è proprio la destra a rendere legittima una interpretazione della politica italiana in termini di fascismo o antifascismo. È una constatazione importante, perché finora tutti i tentativi di denunciare come fascismo le linee maestre dell’azione politica di Berlusconi, o il razzismo della Lega, e l’allarme sul pericolo fascista insito nelle riforme delle leggi elettorali e della stessa Costituzione, sono stati bollati come ideologici e insostenibili, con l’argomento che la storia non si ripete e in nessun caso in Italia potrebbe riprodursi una sciagura come quella fascista. Invece potrebbe ripetersi, ed è proprio la destra di governo a risuscitarne il fantasma. Certo il fascismo non tornerebbe con le camicie nere e l’olio di ricino (oggi si usano le spranghe), ma al di là delle forme, c’è un contenuto profondo del fascismo, un classismo ontologico, un’antropologia della disuguaglianza, una concezione esclusivista del potere, un primato della forza e, non ultimo, un culto del denaro, che fanno del fascismo un archetipo politico che sottende e può esplodere in qualsiasi società. L’antidoto è la cultura, l’informazione, l’educazione a uno spirito non gregario, la dignità della critica, la pace con i vicini e la pace con i lontani; ed è per questo che il fascismo arriva con la denigrazione della cultura, con la lotta contro la scuola, con la omologazione mediatica dei cittadini, con l’esaltazione della capacità comunicativa come capacità di governo, con la costruzione del nemico, con l’appello alla paura. L’esperienza storica è che il fascismo si prepara molto tempo prima che si impadronisca del potere, quando ancora non si immagina che la strada imboccata porti a quell’esito. Per questo i costituenti presero le loro precauzioni, vollero una Costituzione non “afascista”, ma antifascista; dove l’antifascismo non stava nelle norme transitorie e nel divieto della ricostituzione del partito fascista, e nemmeno nell’affermazione puramente formale delle libertà. Esso stava invece nel disegno e nella concezione stessa dello Stato; e si può dire che il discrimine fosse proprio nell’articolo 3 della Costituzione, laddove si attribuisce alla Repubblica un compito a cui lei sola è obbligata: quello di operare in positivo per rompere i condizionamenti economico-sociali che ostacolano o impediscono la libertà, l’eguaglianza, lo sviluppo personale dei cittadini e la loro effettiva partecipazione all’organizzazione del Paese. Da qui discendono due concezioni dello Stato. Se l’ideale è uno Stato minimo, più mercato e meno Stato, uno Stato senza soldi, meno tasse per tutti, quei compiti non li potrà assolvere. Ancora peggio, se uno Stato che ha bisogno del gettito fiscale per la scuola pubblica, per la giustizia, per la sicurezza, per lo sviluppo del Sud, per gli investimenti strutturali, e magari anche per l’Alitalia, per i treni, per i beni culturali, viene accusato di “mettere le mani in tasca agli italiani”, è chiaro che non potrà creare le condizioni di una convivenza giusta e pacifica, e non gli rimarrà che spendere i soldi che gli restano per la repressione e per le carceri. Ma è appunto da qui che nasce il fascismo, ed è qui che la politica stessa è fascismo. L'articolo uscirà sul prossimo numero del quindicinale di Assisi, "Rocca"

domenica 7 settembre 2008