
Pubblico parte di un articolo di Eric Jozsef (foto), corrispondente di Libération e di Le Temps, realizzato per la rivista "Internazionale". E' una provocazione che suggerisce però qualche riflessione (vm):
"Gli errori di Veltroni. Nel suo giro d'Italia in pullman, c'era sempre una parte dei discorsi di Walter Veltroni che funzionava a meraviglia. Era quando il candidato del Partito Democratico sosteneva: - il paese ha bisogno di nuovo, di coraggio, di rischiare. Fatemi usare questa parola, la parola rischiare. Rischiare in Italia è una parola che ha una connotazione negativa. In altri paesi, rischiare è una parola di energia -. (omissis) Come per Ségolène Royal in Francia, la candidatura di Veltroni, che all'inizio rappresentava un cambiamento, una rottura con il passato, si è arenata di fronte alla mancanza di proposte concrete. (omissis) Non si convince l'elettorato promettendo di cancellare cinquemila leggi senza dire quali. Non si vince ignorando l'Europa quando la costruzione europea è alla radice del progetto del PD. Non si conquista il Nord senza dire chiaramente che Antonio Bassolino dovrebbe farsi da parte. (omissis) La parola rischiare: rischiare di dire la sua su Alitalia. Parlare di conflitti d'interesse non solo contro Berlusconi, ma per un migliore funzionamento dei mercati. Rischiare di dire che l'Italia non uscirà dal berlusconismo finché saranno dominanti i valori culturali diffusi dalle tv commerciali, che hanno contaminato questa repubblica. Proporre di salvare la RAI dal diktat della pubblicità. Rischiare riprendendo una parte delle proposte dell'Italia dei Valori sulla giustizia e sulla certezza della pena, o ancora quelle in difesa della laicità dei radicali.
Ora il PD di Veltroni è in mezzo al guado. Anche volendo, un ritorno ad un'alleanza con l'Arcobaleno oggi non avrebbe senso, visto il risultato della sinistra radicale. E non c'è neanche margine per un accordo con il centro. Rimane la via riformista con una programma preciso, idee ambiziose, scelte innovative in grado di parlare a tutti i cittadini. Bisogna fare quello che è mancato in questa campagna e non rifugiarsi (come Ségolène Royal) dietro un risultato onorevole. Di fronte a questa sfida Veltroni è chiamato a dimostrare la sua capacità di leadership."
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