
Primo Forum dei portavoce dei circoli lombardi. Tanta gente, circa mille persone. Tanta carne al fuoco (troppa). Interessanti relazioni di Mattia Mauri sull’organizzazione del PD e di Aldo Bonomi sulle peculiarità del territorio lombardo. Interventi dei portavoce un po’ troppo teleguidati (gli oratori sono stati indicati dai segretari delle varie provincie) e molto dispersi quanto a contenuti. Il forum è stato bello per la partecipazione (molti giovani e molte donne) e come momento di ritrovo. Molto meno efficace sul piano della proposta e delle concrete indicazioni politiche.
Efficace invece Walter Veltroni nel discorso conclusivo, vi dico quelli che mi sono sembrati gli spunti principali.
- Checché se ne dica, il risultato elettorale è buono. Storicamente un partito riformista non ha mai avuto tanti voti quanti quelli del PD in queste elezioni. Contando solo le città italiane con più di 100.000 abitanti il PD avrebbe vinto sulla destra (con crescite rispetto all’Ulivo del 2006 che vanno da 5 al 9 per cento). (Ne deduco, da osservatore, che c’è molto da fare in provincia avendo, credo, come massimo contendente... la televisione, che nelle città incide di meno sulla pubblica opinione).
- le idee forti, in queste elezioni, sono state quelle di “andare da soli”, o meglio, di “andare liberi” e la battaglia sulla semplificazione della politica. Non ci sarà un'altra alleanza come l'Unione. Il Partito Democratico, in futuro, farà alleanze solo sui programmi, che reggano anche dopo il voto.
- In tutti gli appuntamenti elettorali del futuro, si faranno le primarie. A partire dalle prossime provinciali. [Non ho capito se le primarie riguarderanno i candidati presidenti o anche (come spero) i candidati consiglieri].
- Il segretario ha descritto il PD come un partito federale "dentro un'idea federale dello Stato", e anche un partito "che dialoga ma non rinuncia a un'opposizione intransigente”.
- Se è vero che il successo della Lega non dipende soltanto dal radicamento nel territorio (altrimenti come si spiega il 7 per cento guadagnato in Emilia-Romagna?) occorre comunque che il partito democratico sappia inserirsi nel paese in modo intelligente e originale (un esempio: ogni circolo dovrebbe creare un “sportello” informativo per tutti i cittadini).

- Veltroni è tornato sul discorso della combattività, l'unica cosa che si sente di invidiare alla destra: "Alemanno ha perso contro di me alle elezioni per il Comune di Roma 63 a 37 ed ora ha vinto. Dobbiamo imparare a combattere". Senza guardarsi indietro: "Siamo un partito nuovo. Basta con le riunioni degli ex e basta col guardare al gruppo sanguigno di ognuno. Non “da dove vieni?”, ma “dove vai?". (Nota mia personale: giusto puntare sul "dove vai?", ma anche il “da dove vieni?” ha una sua importanza da non trascurare...)
- Per concludere il segretario del PD ha lanciato alcuni segnali forti sui temi di attualità e sulle prime politiche avviate dal governo, ribadendo il no al Ponte sullo Stretto: "Il ponte di Messina è sbagliato. Vorrei che voi andaste nei bar, nei ristoranti e nei mercati a chiedere ai dirigenti della Lega perchè il ponte era sbagliato prima del 14 aprile, mentre ora è diventato una priorità". Pure sbagliati sono gli estremismi legati alle politiche sulla sicurezza: "Le ronde non si devono fare. Penso che noi non dobbiamo concedere nulla su questo" in quanto la sicurezza deve essere garantita dallo stato e non dall'improvvisazione.
vincenzo masotti
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