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domenica 11 maggio 2008

- gli immigrati e la paura.

Articolo tradotto dal settimanele INTERNAZIONALE tratto dall'International Herald Tribune, periodico francese in lingua inglese. CHI USA LA PAURA DEGLI IMMIGRATI. (...) Nella fretta di prendersela con gli stranieri per i suoi mali sociali (reali o immaginari), l'Europa dimentica il suo tasso di natalità anemico, l'invecchiamento della popolazione e i tanti lavori che nessuno vuole fare. Senza i lavoratori stranieri l'industria turistica da cui dipendono molti paesi europei non avrebbe abbastanza personale e il settore delle costruzioni sarebbe in crisi. Ma nessuna di queste considerazioni ha impedito ai politici europei di alimentare la paura della criminalità legata agli immigrati, della loro diversità e del peso economico che comportano per il welfare. Prendersela con gli immigrati rende bene, e non lo fanno solo partiti xenofobi come la Lega nord in Italia o la nuova stella della politica olandese Geert Wilders. E' un espediente usato cinicamente anche da chi dovrebbe conoscere la verità, come il presidente francese Nicolas Sarkozy e il Partito Laburista britannico. Se non avesse attaccato gli immigrati, forse oggi Sarkozy non sarebbe presidente. La Lega nord non avrebbe trionfato alle elezioni italiane e non sarebbe il puntello del governo di Silvio Berlusconi. Roma non avrebbe il sindaco più di destra dalla caduta del fascismo. Non vogliamo certo difendere l'immigrazione clandestina, né sottovalutare le preoccupazioni degli europei di fronte ai cambiamenti legati alla globalizzazione. Ma la soluzione non è fingere che il lavoro degli immigrati non sia necessario, o chiedere che nei paesi poveri uomini in grado di lavorare restino a casa a veder soffrire le loro famiglie quando potrebbero impedirlo passando un confine. I leader europei devono affrontare l'immigrazione in modo responsabile. E dovrebbero fare delle leggi che consentano a chi cerca un lavoro di uscire dall'ombra per entrare in un sistema pronto ad accettarli come cittadini responsabili. PS: dall'articolo abbiamo tolto la parte dove si parla dei problemi simili vissuti dagli americani.

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