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sabato 17 maggio 2008

- bevete da lattine d’alluminio? Provate a leggere qui...

L’alluminio, che è stato scoperto solo nel secolo scorso, è il terzo elemento più abbondante della crosta terrestre, dopo l’ossigeno e il silicio. Diciamo che l’otto per cento della superficie della terra è composta dall’alluminio, che però non esiste nella forma che conosciamo noi nei nostri usi quotidiani, ma è inglobato nella bauxite, un materiale dal quale deve essere estratto. La cosa avviene con un processo industriale che costa moltissimo in termini di energia.
Anche con i sistemi più avanzati, per ottenere un chilo di alluminio occorrono pur sempre 12/13 chilowattora.
Se pensate che in casa un ferro da stiro, o un forno, o una lavatrice, o un altro grosso utilizzatore elettrico, possono consumare uno/due chilowattora al massimo, vedete che siamo in un ordine di grandezza almeno dieci volte più grande.
Allora vediamo: in Italia si utilizzano circa 2 miliardi e 100 milioni di lattine (erano 1,86 miliardi nel 2001 con un crescita annua del 2 per cento, ho fatto un conto approssimato per il 2008). Vuol dire quasi 30.000 tonnellate di alluminio (le lattine pesano in media 14 grammi). Se si usasse solo alluminio tratto dalla bauxite (alluminio primario, rappresentato dal simbolo all'inizio dell'articolo), le lattine ci costerebbero 375 milioni di chilowattora.
Ma siccome in Italia ricicliamo circa il 50 per cento dell’alluminio (sarà vero?) e l’alluminio riciclato consuma tra il 90 e il 95 per cento in meno di energia, il costo energetico reale si aggira sui 190 milioni di chilowattora all’anno.
Per fare un paragone, 190 milioni di chilowattora corrispondono alla produzione annuale della centrale di Ponte sul fiume Toce (VCO), che sfrutta l’energia idrica di quattro dighe, di un lago e del serbatoio (Morasco) di un’altra centrale.
Il consumo di un’intera centrale di grandezza medio-piccola!
Ecco perché guardo con assoluta trepidazione alla quantità di lattine buttate nella spazzatura comune in tanti locali pubblici!.
Ma non è tutto. Secondo dati del WWF, la produzione dell’alluminio è altamente inquinante: Per produrre l’alluminio necessario a costruire una lattina vengono inquinati:
- 38 metri cubi di aria (una stanza)
- 18 litri d’acqua (53 volte il contenuto di una lattina)
- 30 centimetri cubi di suolo.
più altre cosette... Dunque la cosa migliore per chi è patito delle bibite (gasate o no) è quella di acquistarle in contenitori di vetro.
Perché - udite udite! - l'energia primaria necessaria al riciclaggio di una lattina da 33 cl (che abbiamo visto essere inferiore del 90-95 per cento se non si usa alluminio estratto dalla bauxite) è comunque superiore a quella necessaria al lavaggio/sterilizzazione di una bottiglia a rendere da 0,7 litri.

E se proprio non possiamo fare a meno delle lattine, preoccupiamoci almeno di depositarle nei contenitori per il riciclaggio.
Se non ci sono, pretendiamoli.

Vincenzo Masotti

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