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sabato 31 maggio 2008

- assemblea dei portavoce del varesotto

venerdì 30 maggio. 55 persone a dibattere sulle cose da fare e sull'organizzazione.
Molti gli interventi e gli argomenti trattati. Segnalo solo alcuni titoli tra le indicazioni del segretario provinciale Stefano Tosi, che ha posto l'accento sulla necessità di perfezionare la fase organizzativa per diventare operativi al cento per cento il prossimo autunno.
- La provincia di Varese, con 135.000 voti, è la ventesima in quantità di voti tra le provincie che hanno votato PD alle elezioni (la prima è Roma con 979.000 voti).
- alla fine dell'estate verrà indetto un congresso tematico per avviare una grande riflessione sui temi che sono stati al centro della campagna elettorale.
- viene definita un'agenda di lavoro che comprende prioritariamente: il finanziamento del partito, il federalismo e le politiche fiscali, la sicurezza e i diritti, le infrastruture e la qualità ambientale.
- il partito democratico vuole essere un partito "a rete", per cui occorre sviluppare relazioni, dove la leadership è distribuita e il lavoro continuo, dove è necessario sviluppare processi trasparenti, leggeri, anche se non semplici, dove è indispensabile una formazione continua, dove è fondamentale l'iniziativa dei vari responsabili e la costruzione di squadra. Tutte cose sulle quali dovremo sviluppare un'intensa riflessione nelle prossime settimane.

venerdì 30 maggio 2008

- ma i telefonini sono pericolosi? dipende

Si sa che il corpo umano esposto ad un campo elettromagnetico assorbe energia. E la quantità dell’assorbimento di energia dipende dalla frequenza dell’onda elettromagnetica incidente, dalla forma del corpo esposto al fronte d’onda e dalle sue dimensioni.
L’energia elettromagnetica assorbita viene trasformata in energia termica (calore), perché il campo elettromagnetico mette in oscillazione le cariche e i dipoli delle molecole delle cellule, e queste oscillazioni vengono degradate in moti molecolari disordinati, cioè, appunto, in calore.
Di questo tutti ci rendiamo conto facilmente, perché quando usiamo il cellulare per lungo tempo sentiamo un aumento di temperatura nella zona dell’orecchio.
E questo è un fatto. Ce n’è un’altro: Una ricerca del biologo Fiorenzo Marinelli e dei suoi collaboratori dell’Istituto di ricerca di Bologna, pubblicato sulla rivista "New Scientist", dimostra che le onde elettromagnetiche dei telefonini incrementano le cellule tumorali. Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che dopo 48 ore di esposizione alle emissioni (frequenza 900 megahertz, che è quella dei nostri cellulari; potenza 1 milliwatt) le cellule leucemiche hanno accelerato lo sviluppo.
Prima di preoccuparci oltre il dovuto, teniamo presente che ci sono dichiarazioni di altri scienziati che affermano che, invece, le onde elettromagnetiche a certi livelli sarebbero inoffensive per l’essere umano. Prima di dimenticare le preoccupazioni, ricordiamoci anche che esistono ricerche epidemiologiche che dimostrano un aumento della malattie tumorali, come certe forme di leucemia, a causa dell’inquinamento elettromagnetico. Prima di preoccuparci ulteriormente, verifichiamo che comunque per ora si sa che l’incremento di queste malattie è molto molto piccolo. Insomma aumentano le possibilità di ammalarci di tumore, ma di molto poco. Infine tenete presente che le categorie a maggior rischio sono i bambini nella fase della crescita...
In sostanza mi sembra che sul tema inquinamento da parte dei telefonini il pendolo preoccupazione-non preoccupazione o - se si vuole - allarmismo-non allarmismo oscilli in modo che potrebbe essere difficile assumere decisioni.
Chiaramente il telefono cellulare è ormai così diffuso e così utile che non ne possiamo fare a meno. Però tenere alcuni atteggiamenti prudenti può essere altrettanto utile e non così impegnativo. Vediamo. Per prima cosa comperare telefonini con una soglia di SAR molto bassa. SAR, Specific Absorption Rate, vuol dire tasso specifico di assorbimento.
I produttori sono obbligati a stare sotto una soglia di SAR di 2 W/Kg, che è probabilmente è troppo alta (perché quasi tutti potrebbero stare sotto la misura di 1 W/kg). Ed esistono dei telefonini con un SAR sotto gli 0,35-0,40W/kg. Chiedete dunque ai venditori telefonini con SAR basso! La differenza, vi assicuro, si sente. Telefonini del genere scaldano meno l’orecchio, ed interferiscono meno con le casse del computer, della tv o della radio (il classico rumore fastidioso quando si riceve una chiamata, è molto minore ed il raggio d’azione è più piccolo).
Secondo: non comprare telefonini a bambini sotto i 14 anni di età.
Gli organismi in accrescimento (come i bambini, appunto ) sono più ricettivi alle influenze delle onde elettromagnetiche e il loro metabolismo più veloce determina un’influenza più decisa delle radiazioni emanate dai telefonini.
terzo: telefonando tenete il cellulare ad una certa distanza e alternate le orecchie in caso di telefonate lunghe. Oppure usate i cosiddetti vivavoce.
vincenzo masotti

martedì 27 maggio 2008

- VELTRONI E I PORTAVOCE LOMBARDI

MILANO - 24 maggio 2008.
Primo Forum dei portavoce dei circoli lombardi. Tanta gente, circa mille persone. Tanta carne al fuoco (troppa). Interessanti relazioni di Mattia Mauri sull’organizzazione del PD e di Aldo Bonomi sulle peculiarità del territorio lombardo. Interventi dei portavoce un po’ troppo teleguidati (gli oratori sono stati indicati dai segretari delle varie provincie) e molto dispersi quanto a contenuti. Il forum è stato bello per la partecipazione (molti giovani e molte donne) e come momento di ritrovo. Molto meno efficace sul piano della proposta e delle concrete indicazioni politiche.
Efficace invece Walter Veltroni nel discorso conclusivo, vi dico quelli che mi sono sembrati gli spunti principali.
- Checché se ne dica, il risultato elettorale è buono. Storicamente un partito riformista non ha mai avuto tanti voti quanti quelli del PD in queste elezioni. Contando solo le città italiane con più di 100.000 abitanti il PD avrebbe vinto sulla destra (con crescite rispetto all’Ulivo del 2006 che vanno da 5 al 9 per cento). (Ne deduco, da osservatore, che c’è molto da fare in provincia avendo, credo, come massimo contendente... la televisione, che nelle città incide di meno sulla pubblica opinione).
- le idee forti, in queste elezioni, sono state quelle di “andare da soli”, o meglio, di “andare liberi” e la battaglia sulla semplificazione della politica. Non ci sarà un'altra alleanza come l'Unione. Il Partito Democratico, in futuro, farà alleanze solo sui programmi, che reggano anche dopo il voto.
- In tutti gli appuntamenti elettorali del futuro, si faranno le primarie. A partire dalle prossime provinciali. [Non ho capito se le primarie riguarderanno i candidati presidenti o anche (come spero) i candidati consiglieri].
- Il segretario ha descritto il PD come un partito federale "dentro un'idea federale dello Stato", e anche un partito "che dialoga ma non rinuncia a un'opposizione intransigente”.
- Se è vero che il successo della Lega non dipende soltanto dal radicamento nel territorio (altrimenti come si spiega il 7 per cento guadagnato in Emilia-Romagna?) occorre comunque che il partito democratico sappia inserirsi nel paese in modo intelligente e originale (un esempio: ogni circolo dovrebbe creare un “sportello” informativo per tutti i cittadini).

- Occorre liberarsi dal “politicismo” (la cosa riguarda soprattutto i nostri dirigenti). Piuttosto l’agenda delle cose da fare deve essere creata da noi. Non facciamola fare agli altri.
- Veltroni è tornato sul discorso della combattività, l'unica cosa che si sente di invidiare alla destra: "Alemanno ha perso contro di me alle elezioni per il Comune di Roma 63 a 37 ed ora ha vinto. Dobbiamo imparare a combattere". Senza guardarsi indietro: "Siamo un partito nuovo. Basta con le riunioni degli ex e basta col guardare al gruppo sanguigno di ognuno. Non “da dove vieni?”, ma “dove vai?". (Nota mia personale: giusto puntare sul "dove vai?", ma anche il “da dove vieni?” ha una sua importanza da non trascurare...)
- Per concludere il segretario del PD ha lanciato alcuni segnali forti sui temi di attualità e sulle prime politiche avviate dal governo, ribadendo il no al Ponte sullo Stretto: "Il ponte di Messina è sbagliato. Vorrei che voi andaste nei bar, nei ristoranti e nei mercati a chiedere ai dirigenti della Lega perchè il ponte era sbagliato prima del 14 aprile, mentre ora è diventato una priorità". Pure sbagliati sono gli estremismi legati alle politiche sulla sicurezza: "Le ronde non si devono fare. Penso che noi non dobbiamo concedere nulla su questo" in quanto la sicurezza deve essere garantita dallo stato e non dall'improvvisazione.

vincenzo masotti

giovedì 22 maggio 2008

- Il mago Wiz

Il mago Wiz (titolo originale Wizard of Id) è una serie di strisce ideata da Johnny Hart, l'autore di B.C., e realizzata graficamente da Brant Parker. Ne traggo un paio di battute, per rilassarci (e pensarci su... è roba di quarant'anni fa). La sentinella: - sono le dieci e tutto va bene - sono le undici e tutto va bene - sono le dodici e tutto va bene Il mago Wiz: - Quella che avete ascoltato è pubblicità politica a pagamento. Il villano: "Maestà, rappresento la commissione contadina per l'abolizione della povertà. Vogliamo sapere perché non avete dichiarato guerra alla miseria." Il Re: "Ma io l'ho fatto." Il villano: "E allora perché siamo ancora poveri?" Il Re: "Perché "VOI" avete perso!"

sabato 17 maggio 2008

- bevete da lattine d’alluminio? Provate a leggere qui...

L’alluminio, che è stato scoperto solo nel secolo scorso, è il terzo elemento più abbondante della crosta terrestre, dopo l’ossigeno e il silicio. Diciamo che l’otto per cento della superficie della terra è composta dall’alluminio, che però non esiste nella forma che conosciamo noi nei nostri usi quotidiani, ma è inglobato nella bauxite, un materiale dal quale deve essere estratto. La cosa avviene con un processo industriale che costa moltissimo in termini di energia.
Anche con i sistemi più avanzati, per ottenere un chilo di alluminio occorrono pur sempre 12/13 chilowattora.
Se pensate che in casa un ferro da stiro, o un forno, o una lavatrice, o un altro grosso utilizzatore elettrico, possono consumare uno/due chilowattora al massimo, vedete che siamo in un ordine di grandezza almeno dieci volte più grande.
Allora vediamo: in Italia si utilizzano circa 2 miliardi e 100 milioni di lattine (erano 1,86 miliardi nel 2001 con un crescita annua del 2 per cento, ho fatto un conto approssimato per il 2008). Vuol dire quasi 30.000 tonnellate di alluminio (le lattine pesano in media 14 grammi). Se si usasse solo alluminio tratto dalla bauxite (alluminio primario, rappresentato dal simbolo all'inizio dell'articolo), le lattine ci costerebbero 375 milioni di chilowattora.
Ma siccome in Italia ricicliamo circa il 50 per cento dell’alluminio (sarà vero?) e l’alluminio riciclato consuma tra il 90 e il 95 per cento in meno di energia, il costo energetico reale si aggira sui 190 milioni di chilowattora all’anno.
Per fare un paragone, 190 milioni di chilowattora corrispondono alla produzione annuale della centrale di Ponte sul fiume Toce (VCO), che sfrutta l’energia idrica di quattro dighe, di un lago e del serbatoio (Morasco) di un’altra centrale.
Il consumo di un’intera centrale di grandezza medio-piccola!
Ecco perché guardo con assoluta trepidazione alla quantità di lattine buttate nella spazzatura comune in tanti locali pubblici!.
Ma non è tutto. Secondo dati del WWF, la produzione dell’alluminio è altamente inquinante: Per produrre l’alluminio necessario a costruire una lattina vengono inquinati:
- 38 metri cubi di aria (una stanza)
- 18 litri d’acqua (53 volte il contenuto di una lattina)
- 30 centimetri cubi di suolo.
più altre cosette... Dunque la cosa migliore per chi è patito delle bibite (gasate o no) è quella di acquistarle in contenitori di vetro.
Perché - udite udite! - l'energia primaria necessaria al riciclaggio di una lattina da 33 cl (che abbiamo visto essere inferiore del 90-95 per cento se non si usa alluminio estratto dalla bauxite) è comunque superiore a quella necessaria al lavaggio/sterilizzazione di una bottiglia a rendere da 0,7 litri.

E se proprio non possiamo fare a meno delle lattine, preoccupiamoci almeno di depositarle nei contenitori per il riciclaggio.
Se non ci sono, pretendiamoli.

Vincenzo Masotti

lunedì 12 maggio 2008

- comincia a (non) mantenere le promesse

Certo era prevedibile. Ma in tanti hanno abboccato. Adesso si comincia a vedere come Berlusconi mantiene le sue promesse:
Aveva detto: il primo consiglio dei ministri lo farò a Napoli.
E infatti lo farà a Roma, per “motivi tecnici”. Il secondo, forse, si farà a Napoli...
Aveva detto: abolirò il bollo dell’auto.
E infatti in una delle sue prime dichiarazioni il superministro dell’economia Tremonti dichiara che l’abolizione del bollo costerebbe attorno ai cinque miliardi di euro, ma che per ora non sa dove trovarli.
Aveva detto: la cordata italiana per l’Alitalia è pressoché pronta.
E infatti un suo incaricato, tale Bruno Ermolli consulente varesino di Fininvest e Mediaset, ha chiesto ad Alitalia (via lettera, per essere più veloce, forse) di fornire dati e informazioni aggiornate sulla compagnia. Altrimenti come si fa a fare la cordata?
Aveva detto: farò un governo di soli dodici ministri.
E infatti sono 19 (diciannove), con o senza portafoglio. A proposito: che il governo a partire dal 2008 dovesse essere formato da dodici ministri, non lo aveva deciso Berlusconi, ma una legge di quel cattivone di Prodi...

vincenzo masotti

domenica 11 maggio 2008

- gli immigrati e la paura.

Articolo tradotto dal settimanele INTERNAZIONALE tratto dall'International Herald Tribune, periodico francese in lingua inglese. CHI USA LA PAURA DEGLI IMMIGRATI. (...) Nella fretta di prendersela con gli stranieri per i suoi mali sociali (reali o immaginari), l'Europa dimentica il suo tasso di natalità anemico, l'invecchiamento della popolazione e i tanti lavori che nessuno vuole fare. Senza i lavoratori stranieri l'industria turistica da cui dipendono molti paesi europei non avrebbe abbastanza personale e il settore delle costruzioni sarebbe in crisi. Ma nessuna di queste considerazioni ha impedito ai politici europei di alimentare la paura della criminalità legata agli immigrati, della loro diversità e del peso economico che comportano per il welfare. Prendersela con gli immigrati rende bene, e non lo fanno solo partiti xenofobi come la Lega nord in Italia o la nuova stella della politica olandese Geert Wilders. E' un espediente usato cinicamente anche da chi dovrebbe conoscere la verità, come il presidente francese Nicolas Sarkozy e il Partito Laburista britannico. Se non avesse attaccato gli immigrati, forse oggi Sarkozy non sarebbe presidente. La Lega nord non avrebbe trionfato alle elezioni italiane e non sarebbe il puntello del governo di Silvio Berlusconi. Roma non avrebbe il sindaco più di destra dalla caduta del fascismo. Non vogliamo certo difendere l'immigrazione clandestina, né sottovalutare le preoccupazioni degli europei di fronte ai cambiamenti legati alla globalizzazione. Ma la soluzione non è fingere che il lavoro degli immigrati non sia necessario, o chiedere che nei paesi poveri uomini in grado di lavorare restino a casa a veder soffrire le loro famiglie quando potrebbero impedirlo passando un confine. I leader europei devono affrontare l'immigrazione in modo responsabile. E dovrebbero fare delle leggi che consentano a chi cerca un lavoro di uscire dall'ombra per entrare in un sistema pronto ad accettarli come cittadini responsabili. PS: dall'articolo abbiamo tolto la parte dove si parla dei problemi simili vissuti dagli americani.

martedì 6 maggio 2008

- I RIFIUTI: ridurre, riutilizzare, riciclare, recuperare


Gli imballaggi, che paghiamo con la nostra spesa, costituiscono il 60 per cento in volume e il 40 per cento in peso dei nostri rifiuti urbani. Sono sempre davvero necessari? Il principio delle 4R, secondo l'Unione Europea, potrebbe - se applicato - ridurre significativamente i costi ambientali: riduzione, riutilizzo, riciclaggio e, solo alla fine, recupero di energia.


Per non acquistare rifiuti è meglio:
- scegliere i prodotti con la margherita europea (Ecolabel, vedi sopra) che è un marchio concesso alle merci che nel loro ciclo di vita hanno un impatto ambientale minore
- utilizzare borse di tela invece delle buste di plastica
- acquistare verdure e frutta sfuse, affettati, carni e formaggi sfusi piuttosto che quelli confezionati in vaschette di plastica
- bere acqua dal rubinetto e comunque usare le bottiglie di vetro a rendere piuttosto che quelle in plastica da buttare
- acquistare ricariche e prodotti concentrati: gli imballaggi sono più piccoli, più leggeri e progettati per ottimizzare il trasporto delle merci, risparmiando energia e diminuendo l'impatto ambientale
- scegliere i prodotti confezionati in imballaggi riciclati o facilmente riciclabili e in particolare gli imballaggi fatti con un solo materiale (cartone, plastica riclabile ecc.)
- evitare i prodotti con imballaggi voluminosi e inutili, come molti prodotti per l'elettronica e l'informatica, pensati solo per attirare l'attenzione dei compratori
- evitare prodotti usa e getta, a meno che non siano in plastica biodegradabile
- ecc. ecc. usando il buon senso.

da qualche tempo stanno prendendo piede in Italia i Gruppi di Acquisto Solidale.
I Gruppi di Acquisto Solidali (G.A.S.) nascono da una riflessione sulla necessità di un cambiamento profondo del nostro stile di vita. Come tutte le esperienze di consumo critico, anche questa vuole immettere una «domanda di eticità» nel mercato, per indirizzarlo verso un'economia che metta al centro le persone e le relazioni.

Qui si trovano informazioni sui G.A.S.: la loro storia, i principi, come fondarne uno, le notizie, i documenti utili da scaricare, ecc. www.retegas.org