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martedì 28 dicembre 2010

BUON 2011

La vita non è uno scherzo, / prendila sul serio / come fa lo scoiattolo, ad esempio, / senza aspettarti nulla / dal di fuori o nell'al di là. /
Non avrai altro da fare che vivere.

La vita non è uno scherzo, / prendila sul serio / ma sul serio a tal punto / che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate, / o dentro un laboratorio / col camice bianco e grandi occhiali, / tu muoia affinché vivano gli uomini, / gli uomini di cui non conoscerai la faccia, / e morrai sapendo /
che nulla è più bello, più vero della vita.

La vita non è uno scherzo, / prendila sul serio / ma sul serio a tal punto / che a settant'anni, ad esempio, / pianterai degli ulivi / non perché restino ai tuoi figli, / ma perché non crederai alla morte, / pur temendola, /
e la vita peserà di più sulla bilancia.


Nazim Hikmet, turco, comunista, morto

venerdì 15 gennaio 2010

per contare - lettera su una delusione e una speranza

Non contiamo niente. Andiamo a votare e han già deciso cosa andiamo a votare. L’economia globale viene realizzata ad alti livelli e noi non contiamo niente. Parlano di riforme e non gli interessa sapere quello che vorremmo noi. Molti giovani snobbano la politica come se fosse cosa che non li riguarda, mentre sappiamo bene che non è vero.
Allora se a quei livelli non contiamo niente, non c’è speranza? NON E’ COSI’: Ci sarebbe, se almeno un certo numero di noi, moltitudine anonima che non va in televisione (e quindi non dovrebbe esistere secondo i mass media dei signori del mondo e dell’Italia) si rendesse conto che C’E’ UNA STRADA: quella della “democrazia partecipata”. Chi ha detto che non possiamo essere protagonisti nei nostri villaggi, nella ristretta cerchia dei quartieri, nel modo di avere relazioni con i produttori del nostro territorio, nel modo di consumare, nel modo di trovarci assieme per discutere fraternamente, nel modo di controllare i nostri rappresentanti, almeno quelli che ci sono vicini?
La democrazia partecipata ha una forza enorme, perché dal basso (molto basso) si può pian piano arrivare anche molto in alto, ma parecchi, tra noi, noi non se ne accorgono o non se ne vogliono accorgere.
Preferiscono piangere in greco, e in arabo, sulla cattiveria dei nostri avversari ideologici e sui mali che affliggono il mondo, specialmente quelli sui quali non possiamo incidere direttamente, come il famoso debito pubblico.
Siete cosi’ anche voi, cari amici iscritti e simpatizzanti del partito democratico delle alte valli varesine? Io penso di no, ma questa sera sono molto triste, anche se non rassegnato (infatti vi scrivo): dopo piu’ di un mese che non ci incontravamo, speravo di vedervi numerosi alla riunione di circolo... Eravamo in due (piu’ uno che si è giustificato per il lavoro). E avrei avuto molte cose da dire. E avrei voluto ascoltare il vostro parere. Penso e spero che la non partecipazione sia legata ai tempi ristretti di convocazione.
Allora qualcosa di quello che avevo da dire ve lo dico qui e vi invito a partecipare ad un nuovo incontro, martedi’ 19 gennaio, questa volta con un possibile candidato per le elezioni regionali. Alessandro Alfieri, uno del territorio, una persona che ci dirà perché si candida e cosa intende fare, anche per noi. Martedi’ 19 alle 20,45, nella sede della Pro Loco di Cugliate, in via Filippini 4.

Quanto all’ordine del giorno di questa sera, c’era da parlare della nuova sede. Ci è offerto un locale atto a contenere i nostri archivi, a fare da “centro di informazione” e da centro di istruzione (per esempio di informatica) oltre che a contenere riunioni non troppo numerose in COMODATO GRATUITO tramite l’Associazione Culturale Il Circolino.
Abbiamo richiesto degli spazi murali a Ponte Tresa per delle bacheche dove attaccare avvisi informativi e riflessioni di partito. Il sindaco dà una propria disponibilità. Faremo lo stesso negli altri Comuni del Circolo.
Abbiamo richiesto ai sindaci di Marchirolo, Cugliate e Ponte Tresa informazioni per una ricerca sulle politiche sociali dei tre comuni. Spero che ci diano delle risposte entro la fine di gennaio.
Aderisce al direttivo del circolo anche Andrea Barbi, aggiungendosi cosi’ a me, a Roberto Muscas, Andrea Truda e Luca Mesiti. Vi segnalo che secondo il mio parere chiunque puo’ dare un suo contributo alle attività concrete del direttivo, basta segnalarsi. La prossima riunione del direttivo è convocata per martedi’ 26 gennaio. Il posto migliore per una riunione ristretta al momento è casa mia, in via Tavazza 5, inizio alle 20,45.
Ma sono in arrivo le elezioni regionali (21-22 marzo) e – a mio parere ancora piu’ importante – il congresso provinciale del partito (si presume in aprile). Su queste, oltre che martedì prossimo 19 gennaio, discuteremo nelle previste riunioni di circolo il 22 gennaio a Cugliate e il 12 febbraio a Marchirolo. A partire da febbraio potremo richiedere alla biblioteca comunale di Ponte Tresa un locale per un paio di incontri. Vorrei che qualche pontetresino (si dice cosi’?) si assumesse il compito di organizzarli.

A presto e – vi prego – fate uno sforzo per partecipare. Vi prometto che ne varrà la pena! Un caro saluto da Vincenzo Masotti.

sabato 9 gennaio 2010

ARRIVA IL 2010. Giovani, andate a zappare la terra! Ma...

Come augurio per il prossimo anno vorrei riportare alcuni concetti venuti fuori nella trasmissione "Parla con me" del 27 novembre scorso. Ospite di Serena Dandini e Dario Vergassola, Carlo Petrini fondatore di Slow Food, ma soprattutto fondatore e animatore di "Terra madre" (vedi http://www.terramadre.info/ vedi anche il bellissimo documentario di Ermanno Olmi: "Terra Madre" http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=58066 ).
Nel mondo produciamo cibo per dodici miliardi di viventi, siamo 6,2 miliardi e un miliardo muore. Vuol dire che più della metà del cibo che produciamo viene buttata nella spazzatura. In Italia si buttano 4.000 tonnellate di cibo all'anno, negli Stati Uniti 22.000 tonnellate e così via.
Allora si usa smodatamente la chimica, si usano smodatamente i terreni, si consuma smodatamente la natura per produrre di più, ma senza risultati, perché distruggere suolo, biodiversità, acqua, ecc. vuol dire autodistruggerci.
Cosa fanno i nostri dirigenti mondiali? Secondo il direttore della FAO basterebbero 44 miliardi di dollari all’anno per eliminare la fame del mondo. Lo scorso anno in due mesi la comunità mondiale ha trovato 2.000 (duemila) miliardi di dollari per le banche (per far riprendere l’economia, si dice). Pare esserci un certo squilibrio, vero?
Secondo Carlo Petrini la speranza contro le tre crisi, finanziaria, ambientale ed energetica è legata ad un nuovo paradigma che non sceglie più il consumo fine a sé stesso. Il consumo per il consumo. Il consumo non risolverà le crisi. Ci vuole molta più attenzione all'economia locale e occorre stabilire una nuova dimensione tra produttori e consumatori.
153 paesi, in Terra Madre, sono in rete. Potrebbero cambiare realmente l’economia della terra? L’idea forte è appunto quella di difendere l’agricoltura locale e la distribuzione ravvicinata tra produttore e consumatore. Il vero bisogno è una democrazia PARTECIPATIVA.
Ormai noi cittadini contiamo poco o niente. Andiamo a votare e han già deciso cosa andiamo a votare. I nostri problemi economici dicono che li risolve l’economia globale ad alti livelli. Noi non incidiamo su queste scelte, dobbiamo tornare ad essere protagonisti, nei nostri villaggi, nel rapporto città-campagna, nelle scelte fatte come consumatori, nel "nostro piccolo". La democrazia partecipativa avrebbe una forza enorme.
Conteranno le scelte delle nuove generazioni, ma ci vogliono gratificazioni per i giovani! Si vuole spendere sempre di meno quando già la retribuzione dei contadini è troppo bassa. Come potrebbero diversamente i giovani interessarsi all’agricoltura? La popolazione attiva in campagna ovviamente diminuisce (era il 50 per cento settanta anni fa, ora raggiunge a malapena il tre per cento e la metà ha più di 60 anni). Ma dato che noi non mangiamo computer, ci vuole un riconoscimento del lavoro che produce la materia per vivere. Ci vuole una gratificazione per chi fa il cibo. Oggi la modernità è pagare bene il contadino. O preferiamo spendere di più per le medicine o per le cure dimagranti piuttosto che per il cibo (buono)? La cosa sta già avvenendo.
Ecco, io non so quanto queste ricette di Petrini siano veramente efficaci e risolutive, pero' mi sembrano piene di buon senso... E siccome le grandi equazioni economiche non ci hanno certo reso migliore la vita, perché non provarci con meccanismi alla nostra portata?
GIOVANI! ZAPPARE LA TERRA RAPPRESENTA UN BUON FUTURO PER VOI!, lo ha detto come battuta di spirito Dario Vergassola, battua forse non originale, ma intanto leggetevi l'ultimo libro di Carlo Petrini:
"Terra Madre, come non farsi mangiare dal cibo" Editore Giunti-Slow Food.
Un viaggio che parte dall'esperienza di Terra Madre e delle sue comunità per ragionare attorno ai temi su cui è impegnata l'Associazione Slow Food prospettando una futura centralità della rete di Terra Madre rispetto alle politiche agro-alimentari fallimentari. In allegato al libro c'è un DVD dal titolo "Gente di Terra Madre", un filmato di 25 minuti con le piu' belle immagini di Terra Madre 2008. Costa 12 euro. 10 per i soci Slow Food.
Vincenzo Masotti.

giovedì 7 gennaio 2010

IL PARTITO DELL'AMORE E 1984 DI GEORGE ORWELL

Vogliamo andare a leggerci il libro di George Orwell, “1984”?
Potremo scoprire che il ministero addetto alla rieducazione forzata dei cittadini riottosi portava già allora il significativo nome “di ministero dell'amore"...

“Fra tutti il ministero dell’Amore era quello che incuteva un autentico terrore. Era assolutamente privo di finestre. Accedervi era impossibile, se non per motivi ufficiali, e anche allora solo dopo aver attraversato grovigli di filo spinato, porte d’acciaio e nidi di mitragliatrici ben occultati. Anche le strade che conducevano ai recinti esterni erano pattugliate da guardie con facce da gorilla, in uniforme nera e armati di lunghi manganelli…”