Siccome ho un’idea piuttosto restrittiva della felicità, devo registrare l’ora e trenta abbondante vissuta a Palazzo Verbania di Luino in compagnia di 200 persone per lo spettacolo di Antonio Patrucco: “Chi non la pensa come noi” come un momento deliziosamente esaltante.
Già, Antonio Patrucco: chi era costui? Mah, per me era un cabarettista piuttosto efficace che ho visto qualche volta in TV. Ma la TV la vedevo poco, pur lavorandoci (mi sono occupato soprattutto di divulgazione scientifica...).
Ora scopro in Rete che ha fatto molte “apparizioni” televisive e dovrebbe essere molto conosciuto anche al grande pubblico. E se facesse il grande salto che fece Gaber alla fine degli anni ’60? Mi sembra – e sogno - che il suo futuro possa essere il teatro-canzone. Il contatto con la gente lo esalta e si dedica al pubblico con molta generosità, la voce (ieri sera ha interpretato delle canzoni di di Georges Brassens) è bella, profonda e calda, le qualità di monologhista su contenuti incisivi le conoscevo già. Insomma, ho vissuto una serata molto, ma molto, piacevole. E ho scoperto nuove canzoni del cantautore francese che forse può essere considerato il padre putativo di tanti cantautori francesi e italiani e non solo. Del resto Brassens ne aveva scritte tantissime, di canzoni. Auguri, Antonio, e grazie!
a chi interessa: www.albertopatrucco.it
ma soprattutto: http://www.youtube.com/watch?v=QOlWNs2ptmI
ma soprattutto: http://www.youtube.com/watch?v=QOlWNs2ptmI